Roma, colpo grosso in basilica: rubato un prezioso lampadario del '600 in Via del Corso
di Franco Pasqualetti
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Un furto in stile Lupin è stato messo a segno nella chiesa più importante di via del Corso (all’altezza del civico 437) e ora è caccia ai banditi che potrebbero aver agito su commissione. La lampada era infatti posizionata alle spalle dell’altare principale. Si tratta di un’opera del ‘600 delle dimensioni di un metro per 30, quindi abbastanza facile da esser nascosto in una borsa. Il lampadario, in metallo balzato, e lavorato interamente a mano. Si sta lavorando per rintracciare anche del materiale fotografico del materiale rubato da inserire nelle banche dati delle forze dell’ordine: l’opera, infatti, non era stata censita dalla Sovrintenza e questo rende ancora più complicato il lavoro di indagine per scovare eventuali ricettatori.
Quasi sicuramente i ladri hanno agito su segnalazione di una talpa che li ha avvisati del sistema di telecamere (18 che sorvegliano ogni angolo della basilica e il suo esterno) fuori uso da qualche giorno. Gli investigatori che stanno seguendo il caso, però, sono ottimisti: da un veloce censimento attorno alla chiesa dei santi Carlo e Ambrogio della nazione lombarda sono in funzione 60 occhi elettronici che sicuramente avranno ripreso i ladri.
«Stiamo adottando una serie di dati incrociati - fanno sapere fonti investigative - che con uno speciale software facciale riescono a darci l’identità delle persone che si sono aggirate nei pressi della basilica nel periodo del furto. In caso di persone con reati per furti d’arte o ricettazione avremmo un quadro più ristretto delle indagini». Sicuramente non è un caso semplice da risolvere ma tutti i rilievi sono stati portati a termine, compresi quelli delle impronte digitali sul sagrato dove era posizionato il lampadario. Al vaglio degli investigatori anche una serie di persone che erano informate del guasto al sistema di videosorveglianza: tutti saranno chiamati nelle prossime ore per fornire delle deposizioni e magari elementi utili alle indagini.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Febbraio 2020, 18:22
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