Prof. fa sesso con l'alunno, il marito ha scoperto solo dopo 5 mesi che figlio non è suo

Prof. fa sesso con l'alunno, il marito ha scoperto solo dopo 5 mesi che figlio non è suo
Sono ancora molti gli aspetti da chiarire nella storia della professoressa 35enne di Prato accusata di violenza sessuale su un alunno di 14 anni dal quale ha avuto un figlio. A quanto pare, il marito della donna avrebbe scoperto solo ora che il bambino che ha cresciuto per cinque mesi insieme alla moglie in realtà non è suo. L'uomo, tuttavia, sembra che sapesse della relazione tra la donna e l'allievo, durata due anni.

Prato, sesso con l'alunno di 14 anni: il dna conferma, il ragazzino è il padre del bimbo

Ieri l'esame del Dna avrebbe confermato una volta per tutte che la paternità del bambino nato l'autunno 2018, va attribuita allo studente oggi 15enne. L'insegnante è stata sentita circa due ore e mezzo in procura, dove è arrivata insieme al marito, e l'interrogatorio è stato secretato.

La famiglia del ragazzo si è attivata con la querela contro l'insegnante, che è una loro conoscente, anche per la nascita del bambino, circostanza che la 35enne avrebbe fatto presente al 15enne mettendolo in crisi. Anche così il ragazzo si sarebbe aperto coi genitori che hanno preso l'iniziativa di andare a riferire tutto alla polizia. Le indagini punterebbero ora a ricostruire il contenuto dei cellulari di entrambi i protagonisti.

La difesa dell'insegnante 35enne domani chiederà alla procura di interrogare in modalità protetta il 15enne con modalità di incidente probatorio. Spiega l'avvocato Mattia Alfano, difensore, che «si tratta di normale procedura quando c'è un minore coinvolto» e che domani «lo chiederò al procuratore Nicolosi». Se così verrà deciso, il 15enne affronterebbe un'udienza a porte chiuse, in camera di consiglio davanti al gip e il suo racconto sarà prova valida per un processo futuro. Intanto gli inquirenti cercano di fare la massima chiarezza possibile.

Oggi c'è stata 'caccia' a nuovi testimoni, oltre ai diretti protagonisti e ai loro familiari. La squadra mobile è stata impegnata a reperire nuovi racconti nella cerchia dei conoscenti dell'insegnante. I sostituti Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli hanno attivato la polizia per acquisire nuovi elementi proprio sul piano delle testimonianze, mentre da pc e telefono si ricostruiscono ancora sequenze cronologiche e contenuti di sms e frasi in chat. Gli investigatori hanno sentito diverse persone vicine all'indagata. Testimonianze che potrebbero ampliare la conoscenza dei fatti.

Tra gli accertamenti degli inquirenti - cosa che avrebbero chiesto alla donna nell'interrogatorio - c'è la circostanza se altri ragazzi andavano a ripetizione di inglese da lei. O se il 15enne sia stato l'unico suo studente. Inoltre secondo quanto emerge, potrebbe entrare a far parte dell'inchiesta la versione del marito della donna il quale ha riconosciuto legalmente come proprio il bambino nato (la coppia ha anche un figlio di 7 anni).

L'inchiesta, tuttavia, oltre alla paternità del bambino, si estende anche ai rapporti sessuali avuti dall'adulta con l'adolescente.
In considerazione dell'età molto bassa del minore - e anche della durata del rapporto, che viene fatto partire dalla primavera del 2017 -, la legge esclude del tutto che vi possa essere consenso da parte di un minore ad avere rapporti sessuali, ciò per motivi di maturità psicologica, evidentemente non ancora raggiunta. Quindi la posizione della 35enne può aggravarsi anche sotto questo profilo, considerato pure che la relazione sessuale è stata impostata facendo leva sul suo ruolo di educatrice a cui la famiglia, che la conosceva, aveva affidato il figlio per le ripetizioni. La querela è stata presentata dalla madre del 15enne preoccupata per averlo visto incostante, distratto e inquieto fino a confessarle di essere divenuto padre, circostanza che ieri sarebbe stata confermata proprio dal test del Dna.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Marzo 2019, 11:18
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