Il Ponte Morandi e quell'interrogazione al ministro del 2016: «Doveva essere chiuso». Adesso sarà demolito

Il Ponte Morandi e quell'interrogazione al ministro del 2016: «Doveva essere chiuso». Adesso sarà demolito
C’è chi parla di tragedia annunciata per il dramma del Ponte Morandi, il viadotto crollato a Genova: decine le vittime, per un dramma che il capoluogo ligure e tutta l’Italia ricorderanno purtroppo a lungo. Due anni fa, il 28 aprile 2016, un senatore ligure, Maurizio Rossi (capolista alle elezioni del 2013 con la lista dell’ex premier Monti), aveva presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro delle Infrastrutture proprio sulla situazione viaria di Genova.

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Nell’interrogazione, Rossi parlava proprio della Gronda di Genova e del Ponte Morandi. «Il viadotto Polcevera dell'autostrada A10, chiamato ponte Morandi, è una imponente realizzazione lunga 1.182 metri, costituita su 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza che collega l'autostrada Genova - Milano al tratto Genova - Ventimiglia, attraversando la città sulla Val Polcevera - si legge nell'interrogazione - recentemente, il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un'opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura».

Decine di morti, anche un bambino di 10 anni

«Se non si predispone immediatamente una nuova strategia stradale di più ampio respiro del capoluogo ligure, i mancati lavori di realizzazione della Gronda, sommati alla possibile futura chiusura totale o parziale del Ponte Morandi, determinerebbero inevitabilmente il collasso dell'intero sistema viario genovese», continuava il senatore, che chiedeva di sapere «i motivi per i quali il necessario iter amministrativo per la costruzione della Gronda di Genova è fermo da anni e quale sia il cronoprogramma fissato per proseguire celermente nell'opera, a quanto ammontano le somme ad oggi percepite dagli aumenti autostradali concordati all'epoca con Società Autostrade e se le disponibilità finanziarie, finalizzate alla costruzione della Gronda di Genova e incassate in anticipo da Società Autostrade, siano state utilizzate per altre finalità o se siano state accantonate per la realizzazione dell'opera».

Dall'interrogazione viene fuori come si parlasse di chiusura del Ponte Morandi, ipotesi che avrebbe certamente creato problemi alla viabilità, ma che evidentemente era sintomatica delle condizioni precarie del viadotto. Il senatore chiedeva anche «il dettaglio della attuale situazione dei lavori di messa in sicurezza del Ponte Morandi, gli interventi che ancora devono essere realizzati, se gli interventi saranno tali da comportare gravi disagi alla circolazione della città e la tempistica di fine lavori, e se corrisponda al vero che il Ponte Morandi, viste le attuali condizioni di criticità, potrebbe venir chiuso, almeno al traffico pesante, entro pochi anni gettando la città nel totale caos». Oltre due anni dopo questa interrogazione, il Ponte è crollato.

«Tutto il ponte Morandi andrà demolito con gravi ripercussioni al traffico e problemi per i cittadini e le aziende». Lo ha dichiarato il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi oggi pomeriggio a Genova nella sede della Protezione civile. «Un ponte del genere non crolla né per un fulmine, né per un temporale, vanno trovati i colpevoli», ha aggiunto Rixi
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Agosto 2018, 08:55
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