Gessica Lattuca, bruciata la macchina dell'ex datore di lavoro. Le ultime news Foto

Gessica Lattuca, bruciata la macchina dell'ex datore di lavoro. È giallo. Guarda le Foto

di Emilio Orlando
Un misterioso incendio ha semidistrutto l’automobile dell’ex datore di lavoro di Gessica Lattuca, la 27enne scomparsa nel nulla lo scorso 12 agosto. Il rogo è divampato poco prima delle ore 17 di domenica 23 settembre, in via Bolzano a poca distanza dall’abitazione di Filippo Russotto ex compagno della donna madre di quattro figli. I carabinieri del comune agrigentino, che per il momento non azzardano collegamenti con la sparizione di Gessica, hanno sequestrato la Volkswagen Passat per i rilievi tecnici e stabilire le cause.
 
 

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Nessuno si è accorto di nulla, tranne alcuni residenti che hanno chiamato i vigili del fuoco, dopo aver notato le fiamme. Gessica aveva lavorato come donna di servizio in casa dell’uomo per un paio di settimane. L’episodio, infittisce ancora di più il giallo che avvolge la vicenda della giovane, proprio durante le ore decisive, in cui investigatori e procura stanno riesaminando alcune dichiarazioni delle persone vicine a Gessica, fratello ed ex compagno compresi.

Alcuni particolari non tornano. La madre, Giuseppina Caranno ha lasciato intendere che la figlia prima di uscire di casa, le avrebbe confidato che doveva incontrare qualcuno per risolvere una questione economica per i figli, forse proprio Filippo Russotto. Intanto proseguono gli accertamenti tecnici sulla sim del cellulare. Sembra che una delle ultime telefonate fatte prima di scomparire sia partita da un altro telefono cellulare di proprietà di una signora, alla quale Gessica avrebbe chiesto il favore di poter fare due telefonate perché non trovava più il suo smartphone.

Proprio su questo particolare e sui suoi effetti personali, che ancora mancano all’ appello si stanno concentrando le indagini della procura. Di una cosa sono certi gli investigatori. Qualcuno sa ma non parla. Le dichiarazioni di Russotto, sono apparse contradditorie e spesso gravide di depistaggi. Nemmeno la fiaccolata è servita a scardinare il muro di omertà che avvolge questa drammatica storia.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Settembre 2018, 14:32
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