Il «Cristo deriso» di Cimabue venduto a 24 milioni di euro: una signora lo aveva in cucina senza saperlo

Il «Cristo deriso» di Cimabue venduto a 24 milioni di euro: una signora lo aveva in cucina senza saperlo

di Simone Pierini
Il «Cristo deriso» di Cimabue venduto all'asta alla cifra record di 24 milioni di euro: una signora lo aveva in cucina senza saperlo. Una storia che ha dell'incredibile. La donna conservava il quadretto tra la cucina e il salotto, pensando fosse una semplice icona, come una di quelle che si trovano in vendita nei negozi fuori dai santuari. Il dipinto attribuito a Cimabue (Firenze 1240 - Pisa 1302), ritrovato nella casa della signora a Compiègne, nel dipartimento dell'Oise della regione dell'Alta Francia, è stato venduto con un prezzo record: è stato aggiudicato oggi pomeriggio per 24.180.000 di euro (tasse comprese), in un'asta a Senlis, a nord di Parigi.

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L'opera su tavola con fondo oro dal titolo «Cristo deriso» era stimata fra 4 e 6 milioni di euro. L'annuncio del record è stato dato dalla casa d'aste Actéon, precisando che il prezzo di partenza è stato di 19,5 milioni di euro, al netto delle tasse. Acteon non ha reso noto il nome dell'acquirente, che per ora, dunque, resta anonimo. 



Il «Cristo deriso» è realizzata con pitture a tempera con fondo oro su un pannello di pioppo. Probabilmente faceva parte di un dittico del 1280 che aveva 8 pannelli simili di scene legate alla Passione di Cristo. Le altre immagini sono già note: una, la Flagellazione di Cristo, ora alla Frick Collection di New York e l’altra, la Vergine col bambino in Trono, si trova alla National Gallery di Londra.

La piccola tavola di Cimabue è stata al centro di un'accesa gara al rialzo tra otto compratori, tra cui c'erano anche musei. È la prima volta da decenni che un quadro attribuito a Cimabue è finito all'asta. L'opera è stata trovata recentemente per caso, durante un trasloco in una casa di campagna. Con i suoi 24.180.000 di euro, diventa il dipinto 'primitivò più costoso venduto finora durante un'asta al mondo. E al tempo stesso lo rende il settimo dipinto antico più caro dopo il «Salvator Mundi» attribuito a Leonardo da Vinci (venduto da Christiès a New York nel novembre 2017 per 450,3 milioni di dollari), «Il massacro degli Innocenti» di Pieter Paul Rubens, un'opera di Pontormo, un'opera di Rembrandt, un'opera di Raffaello e un'opera di Canaletto, come ha precisato Actéon.

Il «Cristo deriso» è un'opera su legno dipinta a tempera a uovo di piccole dimensioni (25,8 cm su 20,3). Il capolavoro è stato attribuito a Cimabue, maestro di Giotto, dal laboratorio di periti d'arte Turquin. Per gli esperti, il quadro ritrovato è un elemento di un dittico del 1280, nel quale erano rappresentate, probabilmente su otto pannelli di simili dimensioni, alcune scene della passione di Cristo. Di questi pannelli, fino a oggi, se ne conoscevano due: «La Flagellazione» della Frick Collection di New York e la «Maestà con due angeli» conservata alla National Gallery di Londra.
Ultimo aggiornamento: Domenica 27 Ottobre 2019, 19:26
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