Cristiano è morto a 13 anni, schiacciato da un muletto: «Amava il parkour». Sotto choc il fratello 14enne

Cristiano è morto a 13 anni, schiacciato da un muletto: «Amava il parkour». Sotto choc il fratello 14enne

di Domenico Zurlo
Cristiano Lucchini aveva solo 13 anni: era appassionato di parkour, ed è morto ieri a Venezia, schiacciato dal muletto con il quale stava giocando. Una vera tragedia, accaduta in un cantiere edile dove Cristiano si trovava con il fratellastro 14enne: i due ragazzini si sono introdotti nel cantiere, che era chiuso, forzando un tratto di recinzione, per poi impossessarsi del muletto per 'correre' nello spazio aperto dell'impresa edile, l'azienda Boscolo Bielo.

Erano entrati per gioco nell'area edile: il dramma ieri a Venezia

Una manovra azzardata a bordo del muletto ha però provocato il dramma: il mezzo si è rovesciato, e Cristiano è finito schiacciato. Al momento dell'arrivo dei soccorsi il fratellastro, affidato alle cure di uno psicologo, era ancora sotto choc. I primi ad intervenire sono stati i vigili del fuoco che, lungo il canale Scomenzera dove è accaduto il fatto, hanno un loro presidio per gli interventi antincendio e che poi, per mezzo di una gru, hanno sollevato il muletto rovesciato; mentre i sanitari del Suem 118 non hanno potuto che constatare la morte del ragazzino.

Il precedente: Davide, operaio di 22 anni, morì schiacciato dal muletto. L'azienda chiusa per lutto

 
 

Secondo quanto raccontato dai familiari di Cristiano, non era la prima volta che si introduceva nel deposito del cantiere, che si trova alla Marittima di Venezia, ma la seconda volta: il ragazzino avrebbe trovato - secondo fonti investigative - le chiavi del muletto nel cassetto del mezzo stesso. La vittima avrebbe scavalcato la recinzione proprio per far vedere al fratellastro, figlio dell'attuale compagno della madre, che sapeva compiere le evoluzioni col muletto: forse la pavimentazione sconnessa o una manovra azzardata hanno fatto rovesciare il mezzo e Cristiano è morto schiacciato.

LE CONDOGLIANZE DELL'AZIENDA L'azienda Boscolo Bielo, specializzata in commercio e smaltimenti di materiali da demolizione e proprietaria del cantiere dove è avvenuto il dramma, ha espresso «le proprie condoglianze» alla famiglia di Cristiano Lucchini.
Un pensiero di sostegno è andato anche all'altro ragazzino che ha assistito a tutta la tragedia. L'azienda, viene sottolineato, «si è messa sin da subito a disposizione delle autorità competenti affinchè tutte le dinamiche e gli eventi vengano chiariti quanto prima, anche se al momento non si è ha ancora compreso con chiarezza cosa sia accaduto». Anche il titolare della ditta, Ivano Boscolo Bielo, «sconvolto da quanto accaduto ieri, presso il cantiere, esprime le sue personali condoglianze - viene detto in una nota - a tutti i familiari della vittima». 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Settembre 2018, 19:56
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