Coronavirus. Azzolina, ministra all'attacco: «Scuola, basta fake news sui social. Lezioni perse? Le faremo online»

Coronavirus. Azzolina, ministra all'attacco: «Scuola, basta fake news sui social. Lezioni perse? Le faremo online»

di Lorena Loiacono
Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione: negli ultimi giorni ha dovuto smentire più volte un rincorrersi di fake news sulla Scuola. Quanto è difficile gestire un’emergenza in questo modo?

«Quando è in corso la gestione di una situazione così complessa, serve responsabilità. Da parte di tutti, a partire dai politici. Chi specula sulle emergenze o diffonde fake news, fa una grave danno».

Un vortice di notizie false che ha mandato in tilt le famiglie.
«In queste ore le chat dei genitori sono state letteralmente intasate di messaggi falsi. Li abbiamo smentiti».

Più volte lei si è occupata di fake news e cyberbullismo: vanno educati i ragazzi ma anche le famiglie a riconoscere le bufale?
«Sì. E lo faremo. Introdurre la “media education” nell’Educazione civica servirà proprio a questo. È una mia proposta».

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In cosa consiste?
«Spiegheremo ai ragazzi come fare buon uso dei social media e del web. Ma coinvolgeremo anche le famiglie».

Dove reperire le informazioni corrette?
«I cittadini hanno bisogno di informazioni chiare. Faccio quindi un appello a tutti: seguite solo le fonti ufficiali. I siti e i social di Palazzo Chigi, dei ministeri, della Protezione civile e delle Autorità sanitarie». 

In diverse Regioni si stanno perdendo molti giorni di lezione e la stituazione potrebbe andare avanti così. Come sarà la fase di recupero in vista della fine dell’anno scolastico in corso? 
«Tuteliamo la salute di tutti, ma vogliamo garantire anche il diritto all’istruzione. La comunità scolastica è un pilastro del Paese e lo sta dimostrando ampiamente in queste ore».

Una soluzione potrebbero essere le lezioni online, da casa, per i ragazzi delle zone colpite. Si faranno? 
«Al Ministero abbiamo una task force per le emergenze, che sta lavorando su questo insieme alle scuole. Ci sono già buone pratiche in campo, le stiamo raccogliendo e stiamo raccogliendo anche il contributo, a partire dalla Rai, di realtà pubbliche e private che ci daranno una mano in questa fase». 

Chi decide se chiudere scuole e università?
«A firmare le ordinanze sono i territori, le Regioni: e ora c’è una forte concertazione con il governo. Ma voglio chiarire che non è il Ministero dell’Istruzione a disporre le chiusure con atti propri. Lo dico perché anche su questo sono state diffuse molte false notizie».

I sindacati hanno revocato lo sciopero del 6 marzo, un bel gesto di responsabilità. Si troverà un accordo?
«Sono certa che ci sarà il giusto dialogo, nell’interesse della Scuola. Abbiamo diversi concorsi da fare e un contratto da rinnovare».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Febbraio 2020, 10:09
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