Coronavirus, Aurelio è guarito e cerca i suoi salvatori: «Avevano tutti la mascherina, quando tutto sarà finito vorrei riconoscerli»

Aurelio, guarito dal coronavirus, cerca i suoi salvatori: «Avevano tutti la mascherina, quando tutto sarà finito vorrei riconoscerli»
Aurelio Patregnani è tornato a casa. Dopo i giorni della paura arriva il tempo della speranza. Il family banker è stato il primo estubato delle Marche e la sua storia è diventata un esempio per tutti. E dopo le felicità del ritorno in famiglia la seconda necessità è stata quella «di ringraziare i medici, le infermiere e gli infermieri di Terapia Intensiva e Medicina di Urgenza, ma anche Medicina sub intensiva, che mi hanno salvato la vita»

Sono tante persone che si sono prese cura di me per 22 giorni» continua Aurelio che ringrazia tutta Marche Nord struttura i cui investimenti, le dotazioni strumentali e l’organizzazione, ha potuto verificare di prima persona. Aurelio è un fiume traboccante: «Infermieri e oss mi hanno dimostrato la loro umanità sconfinata, che ha reso meno penoso il mio ricovero. Uomini e donne che quando si sono resi conto di avermi salvato, mi hanno ringraziato: rappresentavo per loro un successo che gli dava forza per continuare. E sono ancora lì a lottare per chi è tuttora malato, facendo turni faticosissimi, in un ospedale che ha dovuto reinventarsi e riadattarsi per questa emergenza esplosiva, ma speriamo anche breve. Ho visto solo i loro occhi a causa delle procedure di sicurezza che celavano ogni altra parte del corpo, ed ora non potrei neanche riconoscerli. Se ci dovessimo incrociare, nei prossimi mesi, e qualcuno si dovesse ricordare di me, lo invito a svelarsi, sarei felice di abbracciarlo».
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2020, 10:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA