Andrea, morto a 23 anni: «Gli ultimi due giorni a Verona con la fidanzata». Il dolore degli amici

Andrea, morto a 23 anni: «Gli ultimi due giorni a Verona con la fidanzata». Il dolore degli amici

È ancora un mistero la morte di Andrea Vestri, trovato senza vita nella mattinata di venerdì a Pordenone nella sua camera da letto dalla mamma, che intorno a mezzogiorno era entrata nella stanza per svegliarlo, perché pensava stesse ancora dormendo. Un ragazzo per bene, educato e solare, viene descritto da amici e conoscenti, una persona di cui potersi fidare, scrive Alberto Comisso sul quotidiano Il Gazzettino«Del resto quando cresci insieme a qualcuno, poi si diventa come fratelli. O addirittura meglio», dice una sua amica, Valentina Morettin.

La mamma va a svegliarlo, ma lo trova morto: Andrea aveva solo 23 anni

A stabilire la causa della morte sarà l'autopsia, disposta dal sostituto procuratore Andrea Del Missier. Andrea aveva passato gli ultimi due giorni a Verona con la fidanzata: una mini-vacanza spensierata, nella città di Giulietta e Romeo. Il giovane stava bene e non aveva problemi di salute. l'ultimo contatto con la madre risale a giovedì sera all'ora di cena, prima del dramma consumatosi venerdì mattina. Quando la mamma ha provato a scuoterlo per svegliarlo, si è accorta che c'era qualcosa che non andava e ha subito chiamato i soccorsi, ma era troppo tardi: i tentativi di rianimarlo da parte del 118 sono stati inutili.

Gli amici di Andrea non si danno pace e ieri si sono dati appuntamenti a Villanova, dove abitava con la madre Tatiana e la nonna: il papà.

Alberto, era morto anche lui di infarto a 54 anni, nel 2015. Il fratello, che vive in Spagna e che di professione fa il fotografo, appena appresa la triste notizia si è subito messo in viaggio verso Pordenone. Andrea da qualche tempo lavorava come corriere espresso per Amazon ed era molto contento di questo nuovo impiego. In passato si era fatto le ossa al Plan Fun, la sala Bingo di Zoppola: «Per noi – il commento di una dipendente – era come un figlio. Educato, sempre curato e ben vestito. Una parola: impeccabile».

«Per me – ricorda commosso un amico, Carlo Balsamo – era come un fratello. Mi è stato sempre vicino, anche nei momenti più difficili, e, sebbene non avessimo più i contatti di un tempo, lo porterò per sempre nel mio cuore: gli ho voluto un gran bene». Una persona solare, con la quale c’era sempre un’occasione buona per ridere e scherzare: «Quando si finiva di lavorare – Carlo si commuove – ci trovavamo quasi sempre per un aperitivo. Abbiamo trascorso i momenti migliori insieme: dalle serate in discoteca al The Room di Gaiarine alla vacanza a Berlino: Andrea era unico, sempre con il sorriso in bocca». 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Febbraio 2022, 13:36
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