L'accusa è di atti sessuali con minorenne, la fattispecie di reato che il codice penale riserva a quelle condotte in cui, pur non essendoci una costrizione materiale, si ritiene nullo - per via dell'età e del ruolo esercitato dal maggiorenne - l'eventuale consenso prestato dalla vittima. Il riserbo degli inquirenti sulla vicenda è totale, per tutelare sia le vittime che la famiglia dell'indagato, sposato e con figli. Pochissime, quindi, le informazioni che filtrano su quanto accaduto: si sa che l'uomo attualmente non insegna più nel vecchio liceo, in seguito a un trasferimento forse chiesto proprio per evitare ulteriori contatti con le studentesse delle sue classi.
Secondo l'accusa le sue due vittime avevano, all'epoca dei fatti, meno di 16 anni. L'attività investigativa è partita subito dopo la denuncia presentata da una delle due minorenni: dichiarazioni che hanno trovato riscontro negli approfondimenti eseguiti dalla polizia giudiziaria, anche analizzando i dispositivi telefonici e informatici (posta elettronica e chat) della ragazza.
Scambi di messaggi dal tenore inequivocabile, che per gli inquirenti confermerebbero gli atti sessuali avvenuti. La studentessa, forse in seguito a un ripensamento o a un litigio, avrebbe poi deciso di rivelare quanto era successo. Non si sa con precisione a che periodo risalgano le vicende, che comunque sarebbero piuttosto recenti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Giugno 2019, 21:33
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