Gianluigi De Palo risponde su Leggo: «Il presepe pasquale. Ma chi se ne frega, i vicini già ci credono pazzi»

Gianluigi De Palo risponde su Leggo: «Il presepe pasquale. Ma chi se ne frega, i vicini già ci credono pazzi»

di Gianluigi De Palo
«Un altro giorno ancora, papà! Abbiamo messo i Re Magi in ritardo, falli ambientare».
In salone, gli scatoloni sono arrivati puntuali come un orologio svizzero: mia moglie fremeva già il primo dell'anno. L'albero è venuto a mancare solo qualche giorno fa. Inscatolato e già incantinato. Il presepe, invece, è ancora lì, a ricordarci il senso dei giorni appena trascorsi. Famiglia incasinata anche quella: mamma, papà e figlio nella precarietà di una grotta fredda e con due termosifoni particolari. I bimbi lo vorrebbero lasciare al suo posto ancora un po'. E forse hanno ragione. «Perché toglierlo? Mancano appena 11 mesi al prossimo Natale», provo a dire io sorridendo, ma quasi convinto dalla pigrizia. Tutti d'accordo, tranne mia moglie che sta già incartando San Giuseppe e nemmeno risponde. «Almeno cantiamo tutti insieme tu scendi dalle stelle ancora una volta», chiedono i bimbi. Momenti stupendi e anacronistici, paradiso sfiorato.
Ecchissenefrega: tanto i vicini dal secondo figlio ci credono pazzi e incoscienti. E forse hanno ragione.

occhidipadre@leggo.it
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Gennaio 2020, 16:36
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