Roma, identificati i 4 aggressori del Cinema America. Salvini: nessuna tolleranza per i violenti

Roma, identificati i 4 aggressori del Cinema America. Salvini: nessuna tolleranza per i violenti
La Digos di Roma non ha dubbi. Sono stati identificati i quattro presunti responsabili del gruppo di picchiatori che sabato notte in pieno centro di Roma ha aggredito con calci e pugni alcuni ragazzi che indossavano la maglietta antifascista” del cinema America. Si tratta di quattro maggiorenni, due ventitreenni, un ventunenne e un trentottenne residenti per lo più nella zona periferica di Casalotti, a nord ovest di Roma. Tra loro, identificati grazie ai filmati della video sorveglianza di alcuni negozi, anche membri del Blocco Studentesco, l'associazione studentesca di Casapound. Indagati, sono stati portati in questura per essere interrogati, dopo una serie di perquisizioni scattate nelle loro abitazioni. 

«Gli altri chiacchierano, ministero e forze dell'ordine fanno i fatti», dice soddisfatto Matteo Salvini che poi assicura: «nessuna tolleranza per i violenti». Le indagini sono scattate subito dopo l'aggressione, avvenuta alle 4 del mattino di domenica tra i vicoli di Trastevere, dove i quattro amici stavano concludendo la serata dopo aver assistito in piazza San Cosimato alla proiezione di 'First Reformed', organizzata dal cinema America. E proprio la t-shirt del locale, che uno di loro indossava, sarebbe stato il motivo che ha scatenato la violenza del gruppo di aggressori, almeno sette-otto persone stando a quanto ricostruito finora.

«Hai la maglietta del cinema America, sei antifascista, levatela subito e vattene di qua» avrebbe detto uno dei picchiatori, spalleggiato da un amico, a David Habib, il più grande dei quattro che ha avuto il setto nasale rotto da una testata. Poi sarebbero sopraggiunte almeno altri 6 ragazzi che avrebbero cominciato a prendere a calci e pugni i quattro, per poi darsi alla fuga per i vicoli. Un assalto
squadrista” in piena regola. Proprio la testimonianza di David e degli altri ragazzi è stata fondamentale però per identificare i primi quattro del gruppetto di assalitori: «erano di Roma nord - hanno raccontato alla Digos i ragazzi - uno di loro aveva un tatuaggio con quattro numeri romani sul braccio e un altro era rasato».

Così, una volta ottenuta la descrizione dei presunti autori del pestaggio - ai quali sono state mostrate anche una serie di foto di militanti di estrema destra già schedati - e l'orario in cui si è verificata l'aggressione, gli uomini della Digos e i carabinieri della compagnia di Roma Trastevere hanno acquisito tutte le immagini delle telecamere della zona.

Fondamentali, in particolare, si sono rivelate quelle registrate dalle telecamere di sorveglianza di alcuni negozi vicini al punto dove i quattro ragazzi sono stati aggrediti. Le immagini sono state nuovamente mostrate ai feriti: e gli ulteriori elementi forniti dai giovani hanno consentito agli investigatori di far scattare una serie di accertamenti, riscontri e raccolta di informazioni che ha portato ad identificare i quattro. Si tratta di ragazzi di 22-23 anni nei cui confronti sono scattate una serie di perquisizioni disposte dalla procura: nelle abitazioni gli investigatori avrebbero trovato tutta una serie di elementi dai quali emerge la vicinanza e la simpatia dei quattro per i movimenti dell'estrema destra. I giovani sono stati così portati in questura per essere interrogati, anche se al momento non è stato disposto il fermo nei loro confronti. E le indagini vanno avanti: restano infatti da identificare gli altri appartenenti al gruppo


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COSA È SUCCESSO - Alle 4 del mattino di domenica quattro ragazzi ventenni sono stati aggrediti da una decina di individui di circa trent'anni all'urlo di "Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista, levati subito sta maglietta, te ne devi andà da qua”. I quattro aggrediti avevano passato la serata anche in piazza San Cosimato per seguire le proiezioni del cinema all’aperto che da anni allieta i romani di Trastevere e non. I ragazzi, tutti incensurati, sono stati aggrediti con bottigliate, pugni, insulti e testate solo perché non si sono tolti la maglia del Cinema. A denunciare il tutto David Habib ricoverato d'urgenza al Fatebenefratelli, che indossava la maglietta bordeaux ora piena di sangue per via di una tumefazione e trauma con fattura scomposta alla piramide nasale. Ad un altro degli aggrediti inoltre tre punti sul sopracciglio destro, anche lui medicato in ospedale nella notte.

SALVINI:
«NESSUNA TOLLERANZA PER I VIOLENTI» «Gli altri chiacchierano, ministero e Forze dell’Ordine fanno i fatti.
Felice che la Polizia abbia identificato alcuni dei presunti aggressori di Roma, che avevano malmenato un gruppo di giovani con la maglietta del cinema America. Nessuna tolleranza per i violenti
». Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

IL RINGRAZIAMENTO DEI RAGAZZI AGGREDITI

«Ringraziamo Forze dell’Ordine per il lavoro portato avanti e per aver identificato nel più breve tempo possibile gli aggressori. In queste ore di grande sofferenza ci siamo impegnati con tutte le nostre forze ed energie per il riconoscimento chi ci ha aggredito la scorsa notte a Trastevere, collaborando di minuto in minuto con Polizia e Carabinieri». Lo dichiarano in una nota i quattro ragazzi del Cinema America aggrediti Yasir Abdilhakim, Valerio Colantoni, Stefano Riobbo e David Habib.

«Un ulteriore ringraziamento - proseguono - a tutti coloro i quali hanno espresso la loro solidarietà in questi giorni, l’amore e l’affetto ricevuto in queste ore è stato commovente: questa è la dimostrazione che nel nostro paese accoglienza e solidarietà possono ancora essere le vere parole d’ordine». «Grazie alle nostre famiglie, ai ragazzi del Cinema America e a Valerio Carocci - aggiungono - per esserci stati costantemente vicini in queste ore, accompagnandoci in questura più volte e sostenendoci in questo momento difficile. Siamo orgogliosi del nostro paese e della risposta che ha dato a chi pensa di poter affermare le proprie idee con l”utilizzo della violenza, che condanniamo in ogni sua forma. Da questa storia possiamo tutti ripartire insieme per costruire una società inclusiva».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Giugno 2019, 13:00
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