Imprenditore cerca 30 operai ma ne trova solo 7: «Stipendio da 1800 euro, ma non vogliono fare trasferte (pagate)»

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 «Ho usato direttamente Facebook perché i Centri per l'impiego e, prima, gli uffici di collocamento, sono sempre stati del tutto inutili». Lo ha spiegato oggi Nereo Parisotto, l'imprenditore di Paese da ieri al centro dell'attenzione dei media per l'allarme lanciato relativo alla difficoltà di assumere operai specializzati a causa della mancanza di candidature o della indisponibilità alle trasferte.

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Il motivo principale della difficoltà a trovare candidati sarebbe, secondo Parisotto, l'indisponibilità alle trasferte, che solitamente coinvolgono Italia, Svizzera e Austria e non durano più di una settimana e per le quali è prevista un'indennità che va a sommarsi allo stipendio: si parte da una paga base che oscilla tra i 1600 e i 1800 euro, che con i plus aziendali arrivano a 2000 euro al mese per 9 ore di lavoro al giorno. 

L'azienda ha lanciato un appello su Facebook per l'assunzione di una trentina di operai, finora ne ha trovati solo sette. La carenza di figure in grado di operare nell'azienda, che si occupa della realizzazione di ponteggi edili per infrastrutture ed opere complesse, avrebbe provocato una rinuncia a commesse per un valore corrispondente a circa un milione di euro negli ultimi cinque mesi del 2018.

«I nomi di persone in grado di accontentare le nostre richieste - ha sottolineato - non transitano di certo per i Centri per l'impiego data la forte carenza di manodopera di questo tipo. Trovare occupazione, cioè, per figure di questo genere, è immediato e, secondo i calcoli svolti con alcuni miei colleghi, oggi in Italia i lavoratori con tali capacità sono inferiori ai reali fabbisogni per almeno 5 mila unità».

La sua azienda, la "Euroedile", fondata 35 anni fa, oggi ha un fatturato di circa 8 milioni di euro ed impiega 90 addetti, la metà dei quali di nazionalità straniera, dagli europei dell'est ai nordafricani.
Il contratto di lavoro applicato è quello nazionale dei metalmeccanici, a tempo indeterminato dopo un rapporto a termine «di prova» della durata di circa tre mesi.


 
Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Gennaio 2019, 10:28
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