Sale rosa dell'Himalaya, nutrizionisti svelano il bluff: «Impuro e costa il doppio»

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È una questione di colore, che piace e che attira, ma il sale rosa dell'Himalaya non ha alcuna proprietà benefica per la salute. Frutto di una sapiente operazione commerciale, è amico o nemico della salute esattamente come gli altri sali, con la differenza che è impuro e costa il doppio. A sfatare uno dei tanti luoghi comuni a tavola è il nutrizionista Andrea Ghiselli, dirigente del Centro di Ricerca Crea-Alimenti e nutrizione, che non esita a parlare di una vera fake news per uno dei prodotti più cool del momento.

Un falso diventato comunque un fenomeno social. Secondo il magazine statunitense Atlantic, le foto di Instagram che hanno come hashtag #pinksalt sono più di 70 mila e sono in continua crescita, grazie anche alla spinta di chef e blogger di ogni tipo, mentre abbondano libri dedicati alle proprietà di questo antico sale asiatico e gli oggetti come le lampade. «Questo sale deve la sua colorazione a delle impurità di alcuni minerali come il ferro, lo zinco, il magnesio e il calcio e soprattutto all'ossido di ferro - spiega il ricercatore - sostanze che non sono presenti in quantità tali da apportare alcun beneficio».

Insomma non ha mezzi termini Ghiselli a bocciare un sale che non solo non è un toccasana per ritenzione idrica, ipertensione e tiroide ma, secondo l'Altantic, non viene raccolto a mano, come spesso scritto sulle confezioni bensì con macchinari e con l'aiuto di una ferrovia interna. E soprattutto non arriva dal monte più altro del mondo; la maggior parte del sale rosa proviene dalla miniera di Kewhra a 300 km a sud della catena Himalayana, in Pakistan. Quanto al giusto consumo di sale, il consiglio del ricercatore sulla base dei dato Oms, è di 5 grammi al giorno, tenendo presente che nel normale sale da cucina la percentuale di cloruro di sodio, se puro è solo bianco, è del 98%-99%.

Che il sale colorato sia un bluff non è una notizia nuova per chi ha l'hobby di raccogliere in modo amatoriale il sale marino dalle pozze naturali.
I 'fai da tè, infatti, scartano quello che non è assolutamente bianco, sapendo che quello ricco di sfumature è indice di impurità. Ma il fascino del rosa non si ferma al sale, sembra che faccia tendenza anche nel bicchiere. L'ultima trovata arriva dalla Spagna con la Lágrimas de Unicornio, un vino rosa pastello glitterato, con una gradazione alcolica di 11,5 gradi e un sapore molto dolce e fruttato che ricorda quello delle caramelle. Grazie alla presenza di particolari pigmenti minerali brilla alla luce, come se fosse pieno di glitter, spopolando sul web.

Ultimo aggiornamento: Domenica 20 Gennaio 2019, 16:22
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