Germania, via il capo dei servizi accusato di simpatie per l'ultradestra

Via il capo dei servizi segreti tedeschi accusato di simpatie per l'ultradestra
Via il capo dei servizi di sicurezza tedeschi, Hans-Georg Maassen, accusato di simpatie verso l'ultradestra. Dovrà lasciare il suo incarico per essere "promosso" a segretario di Stato al ministero degli Interni, il dicastero guidato da Horst Seehofer, suo principale sostenitore. Una vittoria di Angela Merkel, che voleva la sua testa, conseguita senza però far perdere la faccia al suo riottoso ministro: schiacciare i nemici, del resto, non è nello stile della cancelliera.

Il gioco di squadra con l'Spd ha avuto un ruolo fondamentale per Merkel: era stata la leader dei socialdemocratici a presentarsi per prima davanti ai microfoni dopo le dichiarazioni a Bild del capo della sicurezza in cui sosteneva che la caccia allo straniero nei cupi giorni di Chemnitz era stata tutta un'invenzione della stampa e che i video, presumibilmente, non erano autentici. Andrea Nahles aveva rimarcato che dal numero uno dei servizi «non ci si aspetta speculazioni, ma prove». Da quel momento il fuoco di fila contro Maassen si è scatenato senza interruzioni, tanto da costringere il diretto interessato ad una velata marcia indietro.

Ma l'intervista a Bild è stata solo l'ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno. Dalla sua elezione ai vertici della sicurezza interna tedesca nel 2012, Maassen ha collezionato una serie di critiche pesanti. Le più recenti riguardano i suoi rapporti con la formazione populista di Alternative fuer Deutschland. Sull'emittente pubblica Ard è andata in onda una ricostruzione della trasmissione Kontraste secondo la quale Maassen avrebbe reso note informazioni riservate al gruppo parlamentare dell'Afd molto prima che fossero disponibili per la pubblicazione. E ancora una militante pentita dell'Afd, Franziska Schreiber, autrice di un libro di recente pubblicazione - 'Inside Afd' - ha scritto che l'ex leader della formazione di ultradestra, Frauke Petry, le avrebbe raccontato dei suoi colloqui con Maassen, colloqui nei quali il capo degli 007 avrebbe dato consigli su come evitare al suo partito di essere controllato dai servizi di sicurezza. Ancora prima Maassen era stato criticato per gli errori investigativi sulla strage del mercatino di Natale del 2016 e sulla gestione lacunosa del caso Amri.

Al momento non è chiaro chi prenderà il suo posto al vertice dei servizi ma secondo fonti vicine all'Unione Cdu-Csu potrebbe essere proprio uno degli attuali segretari di Stato agli Interni, Hans-Georg Engelke, in una sorta di valzer delle poltrone. Si concluderà con questo episodio la lotta di potere tra Seehofer e Merkel? È probabile che il redde rationem sia posticipato al dopo-elezioni di metà ottobre in Baviera, elezioni che per il partito del ministro, la Csu, si prospettano come un ulteriore schiaffo per i cristiano-sociali.
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Settembre 2018, 22:00
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