Due fratelli di 15 e 12 anni si barricano in camera: «Abusi da papà, vogliamo stare con mamma»

Ty e Brynlee Larson erano ricorsi a questo gesto estremo per sottrarsi all'ordine di un giudice che voleva farli tornare a vivere con il padre

Due fratelli di 15 e 12 anni si barricano in camera: «Abusi da papà, vogliamo stare con mamma»

di Redazione Web

Una vicenda che fa venire i brividi. Due fratelli di 15 e 12 anni, Ty e Brynlee Larson, nello Utah, si sono barricati per tre mesi nella loro cameretta per opporsi all'ordine di un giudice, che voleva farli tornare a vivere col padre: loro però accusano il papà di aver abusato di loro sessualmente e mentalmente, e vorrebbero restare con la mamma. Il giudice non ha però creduto alle loro accuse, e lo scorso dicembre, quando gli agenti sono arrivati per prelevarli, loro si sono chiusi in camera.

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Chiusi in camera per tre mesi

Il quindicenne ha raccontato la vicenda su TikTok: centinaia di migliaia di followers hanno così scoperto quanto accaduto e in tanti hanno inondato i social di commenti perché il giudice cambiasse la sentenza. E quest'ultimo, Derek Pullan, ha ammesso che «sono emerse nuove informazioni riguardanti gravi accuse di abuso», aggiungendo che «le accuse di abusi sessuali e altri tipi di abusi contro i bambini per mano di Brent Larson sono state presentate dopo la sentenza di questa corte in merito all'affidamento». Dichiarazioni che ai più - spiega Il Messaggero - sono apparse inverosimili dato che il papà dei ragazzini è sotto inchiesta già da qualche anno da parte delle autorità dello Utah.

Larson, davanti al giudice, si era difeso parlando di «sindrome da alienazione parentale» o "PAS" (Parental Alienation Syndrome), una discussa teoria psicologica che sostiene che nei casi di divorzio un genitore (in questo caso la mamma) può spingere i figli a odiare l'altro genitore, facendo quasi un lavaggio del cervello. Tesi che era stata accolta dal giudice, almeno inizialmente.

Ma Ty, il fratello maggiore, nei suoi video su TikTok appare tutt'altro che confuso: con la sorella minore, pur di non andare in un campo di recupero lontani dalla mamma, hanno preferito chiudersi in camera per protesta.

I due fratelli tornano liberi (per ora)

La storia ha sconvolto anche i poliziotti che dovevano andarli a prendere, che si sono rifiutati di sfondare la porta: in questi tre mesi, ha raccontato il 15enne, i due fratelli hanno mangiato ordinando per telefono e facendosi lasciare pranzi e cene davanti alla porta sul retro. I due uscivano in punta di piedi, per paura di eventuali presenza di poliziotti, il tutto di nascosto dalla mamma per evitare che finisse sotto accusa anche lei. Insomma una vicenda a dir poco intricata, che ha sconvolto gli Stati Uniti aprendo un feroce dibattito sulle questioni giudiziarie familiari.

Alla fine il caso potrebbe comunque essersi risolto: l'ufficio dello sceriffo, dopo le pressioni di social e media, hanno chiesto al giudice di riaprire il caso, e il giudice ha eseguito. Precisando però che se l'inchiesta sul papà non si concluderà con un'incriminazione, si dovrà andare avanti con la sentenza originale: Larson intanto insiste nel dichiararsi innocente, parlando di «accuse false». I due fratelli, ora, potranno uscire dalla stanza, ma non si sa ancora per quanto. Ma con questo tipo di trauma la loro vita, nel pieno dell'adolescenza, potrebbe essere segnata per sempre.


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Marzo 2023, 10:40
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