In Argentina il tesoro dei 12mila nazisti: investigatore trova una lista ufficiale di nomi e conti bancari

In Argentina il tesoro dei 12mila nazisti: investigatore trova una lista ufficiale di nomi e conti bancari

di Nico Riva
Dodicimila nazisti, i cui nomi svettano nero su bianco su una lista ufficiale col timbro della svastica. E legati a loro c’è una montagna di denaro in circolo fra Argentina, Svizzera e Terzo Reich. 
Potrebbe sembrare la trama di un thriller alla Dan Brown, invece si tratta di un documento reale, di enorme valore storico e sociale, rimasto sepolto negli archivi per oltre 80 anni, ed ora ritrovato per caso dall’investigatore argentino Pedro Filipuzzi. 

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Mentre rovistava in un vecchio ufficio di Buenos Aires, Filipuzzi si è trovato fra le mani un vero tesoro, con il quale ricostruire la tratta del denaro sottratto al popolo ebreo e trasferito in Sud America dai seguaci di Hitler
Negli anni 30, i regimi conservatori e militari del Presidente José F. Uriburu e del suo successore Agustín P. Justo favorirono la crescita del fenomeno nazista in Argentina, accogliendo migliaia di hitleriani in fuga dalla Germania. I 12.000 estremisti citati nella lista trovarono un rifugio sicuro in Sud America, da dove riuscirono a convertire la moneta tedesca in dollari, per aprire centinaia di conti correnti alla Schweizerische Kreditanstalt, poi divenuta l’odierna banca Credit Suisse, con sede a Zurigo.

Filipuzzi si è rivolto al Centro Simon Wiesenthal, organizzazione non governativa che fa ricerca a livello globale sull’Olocausto e sui fenomeni di antisemitismo passati e presenti, con l’obiettivo di fare giustizia. «Siamo convinti che questi conti rimasti a lungo inattivi contengano denaro saccheggiato alle vittime ebree», spiega il Centro Wiesenthal, nella sua richiesta di accedere agli archivi della banca svizzera. Per il momento, non è giunta alcuna risposta. Eppure si stima una cifra totale intorno ai 30 milioni di euro odierni, confiscati con la violenza.
 

La lista poi si credeva perduta per sempre. Fu scritta a inizio anni '40, quando il nuovo presidente antinazista Roberto Ortiz creò la “Commissione speciale per la ricerca delle attività antiargentine”, per indagare sui trasferimenti bancari nazisti tra Argentina e Svizzera. Ma nel 1943 il dittatore filotedesco Pedro Pablo Ramírez prese il potere e ordinò subito lo scioglimento della commissione e la distruzione di ogni documento investigativo. 
Una copia però è sopravvissuta, nei sotterranei di una vecchia banca tedesca a Buenos Aires, e rappresenta una storica scoperta. Molti di questi nomi sono risultati legati a compagnie filonaziste che figuravano nella lista nera degli Stati Uniti e del Regno Unito durante la Seconda Guerra Mondiale. E gli eredi dei derubati chiedono giustizia
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Marzo 2020, 08:22
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