Coronavirus, stop immediato alle crociere negli Stati Uniti
Le compagnie hanno infatti sempre posto la salute e la sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi al primo posto. Per cui, di fronte all'emergenza legata al diffondersi del Coronavirus, fin da gennaio hanno adottato una serie di misure molto restrittive, tra cui screening e controlli preventivi, divieto di imbarco per chi era transitato nelle zone a maggiore diffusione dell'epidemia o aveva avuto contatti a rischio.
Al momento, però, sono necessarie misure ancora più incisive. Purtroppo, tale decisione causerà inconvenienti e problemi a crocieristi che magari hanno atteso questa vacanza per anni. Ma questa situazione senza precedenti impone decisioni immediate a tutela della salute dei viaggiatori e degli equipaggi, onde evitare danni peggiori. I viaggiatori possono contattare agenzie di viaggio e operatori per definire restituzioni e rimborsi.
Negli Stati Uniti il settore crocieristico conta 421 mila posti di lavoro e circa 53 miliardi di dollari di valore aggiunto. In Italia il fatturato complessivo è 13,2 miliardi di euro, ma grazie ad una catena del valore molto lunga, si generano complessivamente 30 miliardi ogni anno, 120 mila posti di lavoro, salari per 3,6 miliardi di euro e una spesa diretta di 5,4 miliardi di euro. Purtroppo il blocco delle attività avrà pesanti ricadute negativi su famiglie e lavoratori. Ma non c'è dubbio che questa sia la cosa giusta da fare.
Clia è la più grande associazione di settore dell'industria crocieristica e ha tra i suoi membri le più prestigiose compagnie del mondo, nonché una community di agenti di viaggio altamente qualificati e una pluralità di altri partner di eccellenza del comparto che rappresentano il 95% dell'intero settore.
Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Marzo 2020, 15:29
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