Il Bitcoin «è un asset molto rischioso, soggetto ad alta volatilità e speculazione» afferma il «numero uno» della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, confermando come anche in Europa l'attenzione è alta sulle criptovalute. A rendersi conto dei rischi del Bitcoin sono anche le banche: i Lloyds e Virgin Money hanno vietato l'acquisto di criptovalute con le loro carte di credito, seguendo la strada aperta da JPMorgan, Bank of America e Citigroup.
Senza mezzi termini Jay Clayton, il presidente della Sec, afferma in Congresso che la Consob americana sostiene gli sforzi per una maggiore chiarezza e trasparenza sul mercato delle criptomonete ed è pronta a valutare l'introduzione di regole. Un'esigenza, quella della Sec, dettata anche dal fatto che la normativa vigente non è stata messa a punto, e quindi non è adeguata, ai cripto-scambi. Gli fa eco il presidente della Commodity e Futures Trading Commission, Christopher Giancarlo: il Congresso dovrebbe rivedere le regole statali sulle valute digitali e sulle piattaforme di scambio perchè l'attuale sistema di concessione delle licenze stato per stato ha dei limiti. Una stretta negli Stati Uniti sarebbe un duro colpo per il Bitcoin, di cui gli States sono il primo mercato.
L'attenzione delle autorità di regolamentazione 'spaventà le cricptovalute, innescando un forte calo.
Il Bitcoin crolla a 6.985 dollari, ben lontano dai quasi 20.000 di dicembre. Il Ripple perde il 13% a 70 centesimi arrivando a perdere il 79% rispetto al picco di 3,32 dollari toccato il 4 gennaio. In forte calo anche le società quotate legate al blockchain: Riot Blockchain perde il 5,5%, Eastman Kodak il 5,4% e Square il 3,6%. Square, l'azienda di pagamenti elettronici guidata da Jack Dorsey, ha nei giorni scorsi appoggiato pubblicamente il Bitcoin, introducendo sulla sua piattaforma la possibilità di acquistare e vendere Bitcoin per gli utenti di Cash App fino a un massimo di 10.000 dollari a settimana.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Febbraio 2018, 21:12
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