Dimmi che non vuoi morire, le statue che ispirarono Ovidio. A Tivoli
di Silvia Natella
Capolavori integri che sono sopravvissuti al trascorrere dei secoli, immortali come quel personaggio mitologico imprigionato nella pietra con il suo dolore e punito dagli dei per la sua superbia. Un racconto lungo oltre duemila anni che fonde arte e letteratura in occasione dell’anniversario della morte del poeta. Nell’esposizione, oltre al gruppo scultoreo centrale, anche pregiate ceramiche antiche a figure rosse, come quella del Pittore di Arpi rappresentante Andromeda e Niobe, e fregi rinascimentali realizzati da Polidoro da Caravaggio, fino al celebre Nudo e Albero firmato da Mario Sironi degli anni Trenta e al Red Carpet di Giulio Paolini che esprime l’atrocità della strage in chiave contemporanea.
Istituto Villa Adriana e Villa d’Este Santuario di Ercole Vincitore, via degli Stabilimenti 5, Tivoli, fino al 23/09 lun-dom ore 10-18. A cura di Andrea Bruciati e Micaela Angle
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Luglio 2018, 21:36
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