«La sigaretta elettronica crescere il rischio di infarto e ictus e raddoppia la depressione»
Lo studio è stato condotto presso la University of California (UC), a Berkeley da Eti Ben Simon che spiega: «Non è forse una coincidenza che le decadi passate hanno visto un marcato aumento della solitudine ed una altrettanto drammatica riduzione delle ore di sonno; in condizioni di carenza di sonno diveniamo asociali e la solitudine presto si fa sentire».
LA RICERCA Lo studio consta di una serie di esperimenti: nel primo due gruppi di individui (uno che aveva dormito normalmente la notte prima, l'altro che aveva dormito poco) dovevano guardare in un video una persona che si avvicinava verso di loro e fermare il video non appena sentissero il fastidio di una vicinanza eccessiva. Ebbene chi aveva dormito poco fermava il video quando il soggetto in avvicinamento era anche il 60% più lontano rispetto a chi aveva dormito, segno che dormire poco ci rende più ostili e meno fiduciosi verso il prossimo.
Osservato alla risonanza, il cervello di chi dorme poco è infatti risultato meno attivo nelle aree neurali dell'empatia e più attivo in quelle che elaborano le minacce sociali. Insomma dormendo poco il prossimo ci piace meno e ci sentiamo anche più minacciati dagli altri.
In un altro esperimento è stato chiesto a un folto gruppo di individui di giudicare l'appeal di persone in carenza di sonno o meno, viste sempre a video.
Ebbene gli osservatori risultavano meno attratti da chi aveva dormito poco. Infine dall'ultimo test è risultato che chi dorme poco si sente più alienato e più solo il giorno dopo. È possibile quindi che la carenza di sonno alimenti un circolo vizioso che genera asocialità e quindi solitudine.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2019, 17:11
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