Una foto scattata in un giardino di Terni è la più bella per il National Geographic

Una foto scattata in un giardino di Terni è la più bella per il National Geographic

di Lorenzo Pulcioni
Un ternano vince il concorso fotografico del National Geographic Italia nella categoria mondo animale. David Francescangeli è per sua stessa ammissione un fotografo amatoriale, anche se gli calza meglio la definizione di “fotografo della natura”.

E’il tipo che gira per boschi e campagne da solo ed in orari strani. «Sono un lupo solitario, forse per sentirmi più in simbiosi con la natura» racconta. Ad essere premiata è stata la foto di un verdone comune, uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi, nel mezzo di una tormenta di neve, scattata nel giardino di casa: «Vivo sotto i Monti Martani e nel mio terreno ho una mangiatoia per gli uccellini. Ma era un giorno di buriana e i più piccoli venivano sbalzati indietro dalle raffiche, mentre fringuelli e verdoni provavano a resistere».

Incuriosito e in preda all’adrenalina esce in giardino e si sdraia a terra con la macchina fotografica riparandosi con uno zaino e due cuscini. «Ho gattonato per qualche metro e ho notato questo maschio di verdone che tentava di resistere alle folate di vento. La neve appannava la lente del teleobiettivo e c’è voluto un po’ per beccare il momento giusto ed ottenere l'effetto che volevo: il verdone fermo e la neve che lasciava una piccola scia per il vento».

La foto è stata scelta dalla prestigiosa rivista per il suo forte messaggio, per la dinamicità e allo stesso tempo per la drammaticità. Per lo sguardo fiero ma preoccupato dell'uccellino, metafora delle scelte politiche mondiali che vanno contro il rispetto della natura: «La foto trasmette l’estrema forza della natura e la lotta dell’uccellino per la sopravvivenza in condizioni limite. Contro vento con gli occhi semichiusi che sta lì piantato a terra per non farsi portare via. Chiunque di noi, di fronte alla natura, alla sua forza e alla sua bellezza, è un essere piccolo. Possiamo solo fare di tutto per rispettarla e non essere travolti».

Un po’ come ha fatto David rendendosi conto che nel suo giardino era di fronte a una scena irripetibile. Così ha trovato il coraggio di uscire e buttarsi a terra in mezzo alla tempesta in preda all’adrenalina, con l'illuminazione improvvisa e la sensazione di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. «Diciamo che la strumentazione e il fotografo sono riusciti a fare esattamente quello che doveva essere fatto. Di solito una foto va pensata prima, mentre questa è nata al volo guardando dalla finestra la natura e sicuramente per questo non è banale o troppo tecnicai.

David ha coronato una passione che nasce da bambino: «Il mio primo libro è stata l'enciclopedia degli animali. Volevo fare il veterinario, scaricavo i rullini della prima EOS 650 che papà comprò nel 1986 per fotografare i grilli. Poi crescendo ho ritrovato il modo di unire le due passioni. Fotografare gli animali è un modo incredibile per staccare col mondo esterno e ricaricare le batterie».
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Febbraio 2019, 10:37
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