assalti ai supemercati e fuga alle casse: il Sud comincia a ribellarsi
«La Grande distribuzione per noi rappresenta l'80% del mercato» spiega l'ad secondo il quale questo è dovuto al fatto che le grandi catene devono dare spazio nei magazzini e poi nei punti vendita ai generi di prima necessità, come il pane, la farina, la pasta. Tuttavia, siccome le vendite alimentari di questi beni sono aumentate già del 16-17% «credo che ora si possa dare spazio alla Pasqua perché finora non è stata allestita nei punti vendita sull'onda emotiva di uno scetticismo diffuso».
Ma per Brandani, «non è ancora tutto perduto perché il 75% degli acquisti avviene normalmente negli ultimi 15 giorni che precedono la ricorrenza, quindi a partire da domani». «La filiera, quindi produzione e distribuzione, si devono dare una mano».
L'azienda di Fossano, in provincia di Cuneo, fattura 100 milioni di euro e impiega circa 250 lavoratori che sono tutti a casa in questo momento. La produzione è ferma e si è ricorso alla cassa integrazione. «Stiamo lottando per sopravvivere», il grido d'allarme che arriva dalla Paluani che negli ultimi quindici giorni ha visto annullato dalla Gdo il 20% degli ordini di colombe e uova di Pasqua. «Si tratta di merce già prodotta che dovevamo consegnare ma 'i dolci da ricorrenzà hanno visto drammaticamente scendere le richieste dei volumi già prodotti e le aziende oggi si trovano in una situazione veramente molto difficile», segnala Gianluca Cazzulo, direttore commerciale di Paluani.
Ultimo aggiornamento: Sabato 28 Marzo 2020, 14:03
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