Davide Puleio lascia L’Alchimia dopo nemmeno un mese dalla stella. Scontato il rumore che la notizia - già nell’aria negli ultimi mesi - sta facendo nell’ambiente gastronomico. Lo chef romano trapiantato a Milano, trent’anni, considerato un vero fuoriclasse in cucina, e una gavetta dai fornelli del Convivio di Troiani al Texture di Agnar Sverrisson a Londra, al Noma di Copenaghen, è stato appena premiato come “Miglior giovane chef 2020” dall’amata e temuta guida Michelin insieme alla prima stella arrivata a solo anno dall’apertura del ristorante di viale Premuda dove patron è il giovane Alberto Tasinato. Al posto di Puleio dal 1° dicembre c’è Giuseppe Pastorino, già executive chef dell’Hotel Magna Pars Suite sempre a Milano.
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Che è successo?
«Con la proprietà non eravamo più sulla stessa linea, c’erano da un po’ di tempo discordanze forti su obiettivi futuri. E quando questo accade, è difficile andare avanti. Io sono uno che punta a fare le cose al meglio. La decisione è stata presa di comune accordo con Tasinato».
È stato scritto di tutto. Pure che lei ha preso la stella ed è scappato.
«C’è chi scrive quello che vuole. Non sono assolutamente scappato. E sono contento di avere lasciato in eredità al ristorante dove penso di avere dato tanto un risultato così importante. Sono stato messo di fronte a scelte con le quali non ero pienamente d’accordo. La stella è arrivata davvero a sorpresa e in modo inaspettato».
Come mai il 1° dicembre sul sito del ristorante c’è ancora il suo nome?
«Non so rispondere a questa domanda. Bisogna chiederlo al proprietario. Credo ci voglia del tempo per fare i cambiamenti del caso».
Sa già dove andrà?
«Sto valutando più offerte.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Marzo 2022, 08:30
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