Dai cocktail ai cibi, impazza il fenomeno gin

Dai cocktail ai cibi, impazza il fenomeno gin

di Nicole Cavazzuti
Fenomeno gin: piace e fa tendenza. E il settore si adegua. Nascono così nuove referenze e si moltiplicano le iniziative di promozione del distillato di ginepro. Che viene usato non solo per i drink, ma anche per marinature, torte e persino arrosti. Ne è prova l’ultima edizione della manifestazione theGINDay, organizzata a Milano da Bartender.it, un successo in termini di pubblico, nonché di partecipazione delle aziende. Che, sempre più spesso, propongono dei gin made in Italy al 100%. Parliamo per esempio di Ginarte, nuova referenza lanciata da Tommaso Cavalli, un omaggio alla Toscana, o di Malfy Gin che si differenzia per gli aromi di agrumi.

E a proposito di limoni e arance, se condite un classico filetto di salmone con gin, agrumi, pepe e bacche di ginepro sarà ancora più gustoso.
Un’altra idea? Invece delle pennette con la vodka, ormai passate di moda, provatele con il gin. Il risultato? Un piatto inaspettato. Magari da accompagnare con un Gin Tonic (4 cl di gin, acqua tonica e ghiaccio) o con un Gin Fizz (4 cl di gin, 3 cl di succo di limone, zucchero, soda e ghiaccio). Curiosità: pare che il gin sia stato inventato nel 1658 da un dottore olandese «come rimedio digestivo e aiuto per i reni affaticati dei ricchi mercanti colpiti dalla gotta», ricorda Fulvio Piccinino, autore del libro Il Gin italiano (Graphot).

Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Settembre 2018, 08:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA