Spaghetti alle vongole, gli errori da evitare a Natale (per sette su 10 acquisti al buio)

Spaghetti alle vongole, gli errori da evitare a Natale (per sette su 10 acquisti al buio)
Gli spaghetti alle vongole sono un must per la cena della Vigilia per tre italiani su quattro, ma oltre il 70% fa acquisti al buio, non sapendo che ci sono le veraci filippine, i lupini e quelle del Pacifico. È quanto emerge da un'indagine di Fedagripesca-Confcooperative, sottolineando il rischio che sotto le feste, complice un aumento di domanda, si possa incappare in truffe. La differenza da vongola e vongola sta nel sapore, nell'aspetto e nel prezzo, l'importante è sapersi destreggiare al momento dell'acquisto. 

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In Italia la produzione di vongole, molto adatte alla dieta con le loro 83 calorie per 100 grammi) è di circa 60 mila tonnellate l'anno, ai primi posti in Europa, con due diversi esemplari. I lupini, Chamelea gallina, pescati in Adriatico soggetti ad una taglia minima commerciale, hanno un deciso sapore di mare e vengono venduti in questo periodo tra i 7 e i 9 euro al chilo. Le vongole veraci filippine, Venerupis philippinarum, invece, sono prodotti di acquacoltura arrivate in Italia negli anni '80, hanno carni più dolci e sui banchi oggi sono ad un prezzo di 10-12 euro al chilo. 
   
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Distinguere le due specie è facile anche per chi non ha un occhio esperto. I lupini hanno due sifoni corti e sono più piccoli e tondeggianti, mentre le veraci ne hanno uno molto lungo con una forma più grande e schiacciata.
Tra i banchi del pesce ma anche ristorante, però, spunta sempre più di frequente la vongola bianca del Pacifico, la meretrix, pescata lungo le coste di Vietnam, Taiwan e Cina meridionale, dal colore del guscio più uniforme con una macchia nera e una forma più triangolare; un prodotto che viene spesso importato sgusciato e surgelato ad un prezzo di 2-3 euro al chilo. A fare la vera differenza tra le vongole nostrane quella del Pacifico, spiega Fedagripesca, sono il gusto e la qualità delle acque in cui vengono pescate e prodotte. 


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Per acquisti consapevoli in tutta sicurezza, Fedagripesca consiglia di leggere sempre l'etichetta apposta per legge nelle retine delle confezioni, che deve riportare il nome commerciale e scientifico del prodotto, il metodo di produzione ossia se pescato o allevato; e poi ancora la data di confezionamento e di scadenza o, in alternativa, la dicitura «i molluschi bivalvi devono essere vivi al momento dell'acquisto»; e poi la quantità in peso, il numero di lotto, l'identificazione del centro di depurazione (stabulazione) o di spedizione attraverso il numero di riconoscimento rilasciato dall' autorità sanitaria competente sul paese d'origine del pescato e le modalità di conservazione.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Dicembre 2019, 10:58
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