Basilicata, sette cose da vedere assolutamente nella meravigliosa Lucania

Basilicata, sette cose da vedere assolutamente nella meravigliosa Lucania

di Eleonora Giovinazzo
Comunemente chiamata anche Lucania, la Basilicata è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale con capoluogo Potenza. Confina a nord e a est con la Puglia, a ovest con la Campania, a sud con la Calabria; a sud-ovest è bagnata dal mar Tirreno e a sud-est è bagnata dal mar Ionio. È un piccolo spicchio del Mezzogiorno che ha moltissimo da offrire ai suoi ospiti. Il suo passato affonda le radici in epoche preistoriche e la sua cucina e il suo folklore sono ricchi di differenti influenze dovute alle numerose invasioni subite nel corso dei secoli.

Scopriamo insieme sette cose da vedere assolutamente in Basilicata.

1 - I sassi di Matera. I Sassi sono la parte antica di Matera e costituiscono un'intera città scavata nella roccia. Dal 1993 sono classificati fra i patrimoni dell’umanità dall’Unesco. Abitati dall’età preistorica fino ai primi anni Cinquanta del secolo scorso, oggi sono l’attrazione-simbolo della Basilicata. Strutture eleganti ed articolate si alternano a labirinti sotterranei e caverne, creando un particolarissimo effetto paesaggistico. Le diverse fasi urbanistiche e il dialogo costante tra roccia ed architettura hanno generato uno scenario di difficile comparazione per bellezza e peculiarità. Matera inoltre non ha bisogno di presentazioni: per questo è stata eletta Capitale Europea della cultura 2019. 
 
 

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2 - Maratea. Il Sunday Times nel 2003 la indicò come una delle dieci perle nascoste d’Europa. Sulla costa sei torri anti-corsare del XVI secolo scrutano l'orizzonte. Il borgo vecchio sorge ai piedi del Monte San Biagio, sul quale svetta il Cristo Redentore, che sovrasta il centro storico. Con i suoi 22 metri di altezza, è la statua più alta d'Italia e la sessantaseiesima più alta del mondo. Sotto l’intreccio di vicoli, piazzette e balconi fioriti, spuntano il mare e il porticciolo turistico.
 

3 - Parco Nazionale del Pollino. Con i suoi 192 ettari fra le province di Matera, Potenza e Cosenza, è il parco naturale più grande d’Italia. E' il paradiso del trekking, dell'escursionismo, della mountain bike, del rafting, del torrentismo e dell’alpinismo. L’area protetta ospita una varietà incredibile di flora e fauna: si va dalla macchia mediterranea delle altitudini inferiori alle praterie di alta quota popolate di genziane, aceri, querce e pini neri. Nei suoi cieli volano l'aquila reale, il picchio nero e il falco pellegrino. E’ l’abitar perfetto per il lupo appenninico e il capriolo autoctono. 
 

4 - Metaponto, Policoro e Nova Siri. Colonia della Magna Grecia e, secondo alcuni storici, ultima residenza di Pitagora, il Metaponto è un sito archeologico che si trova nel Comune di Bernalda. Sulla costa ionica sono da visitare le antiche città della Magna Grecia: Metaponto, Policoro e Nova Siri. Nel sito archeologico di Metaponto sicuramente meritano una visita il teatro, il castro romano, i templi di Apollo, Demetra e Afrodite e le Tavole Palatine, tempio dorico dedicato al culto della dea Hera.
 

5 - Grumento Nova. Verso il confine con la Campania, nell’Alta Val d’Agri, si trova il comune di Grumento Nova. Ai piedi del colle su cui sorge il borgo riposano i resti dell’antica Grumentum, città fondata dai romani nel III secolo a.C. Tre le aree archeologiche da ammirare: il teatro, il foro e l’anfiteatro. Inoltre si trova qui il lago di Pietra del Pertusillo, territorio di aironi cinerini e germani reali. 
 

6 - Castelmezzano. Entrando in una galleria scavata nella roccia, dopo aver superato una spettacolare gola, Castelmezzano appare come un piccolo e suggestivo presepe, con le sue costruzioni inserite nella roccia e le scale ripide tra i vicoli. Situato all’ombra delle Dolomiti Lucane, reca tracce del passaggio dei Templari. Questo panorama magico, immerso tra le rocce, è uno dei luoghi in cui è possibile provare l’ebbrezza del volo dell’angelo.
 
 

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7 - Castello di Pietrapertosa. Al Castello, che domina l’abitato, si accede da un’ampia scalinata a ridosso delle ultime case del paese, ma l’accesso originario doveva costituire già di per sé un ostacolo naturale per un eventuale invasore. Sono visibili ancora oggi, parte delle mura perimetrali, l’arcone d’ingresso, un torrione di avvistamento ed alcuni alloggiamenti scavati nella roccia. Alcuni gradini portano ad un osservatorio con un arco ricavato nell’arenaria. La sua costruzione la si vorrebbe attribuire ai Saraceni, ma sicuramente doveva già esistere nel sito un insediamento pre-ellenico.
 
 

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Settembre 2017, 19:31
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