"Sequestrano i bambini", boom di messaggi falsi su WhatsApp: psicosi collettiva provoca 6 morti

"Sequestrano i bambini", boom di messaggi falsi su WhatsApp: psicosi collettiva provoca 6 morti
Potrà sembrare strano e forse un po' allarmistico, ma un'app molto utile come WhatsApp può avere effetti devastanti sulla società.
Se non ci credete, pensate, ad esempio, a quanto accaduto a Roma nell'autunno del 2015, dopo gli attentati di Parigi: un falso allarme, contenuto in una registrazione di WhatsApp e diventato virale, per fortuna fu smentito e bloccato in tempo dalle autorità prima che potesse generare una vera e propria psicosi collettiva.

Con i social, di qualunque generi essi siano, è sempre bene ricordare una piccola 'regola aurea': mai credere ciecamente nei contenuti con cui interagiamo. Basta davvero poco, sul web, per convincere gli utenti nella realtà di fatti che, quasi sempre, sono totalmente inventati. L'India il paese che più di tutti utilizza WhatsApp (oltre 200 milioni di utenti in tutto il paese, che da solo può vantare 55 milioni di messaggi vocali sui circa 340 registrati e diffusi tramite l'app ogni giorno), è un chiaro esempio di quanto pericolosi possano essere i 'risvolti perversi' della tecnologia.

Come riporta Clarin, ogni giorno in India vengono diffusi messaggi allarmistici ma del tutto infondati. Un falso messaggio vocale parlava, ad esempio, di un incidente avvenuto ad un bus che trasportava 45 bambini: la macchina dei soccorsi partì quasi immediatamente, con un grande dispiegamento di forze, ma sul luogo indicato dalla registrazione non vi era traccia di alcun incidente.

Un messaggio di testo in particolare, però, ha scatenato una vera e propria 'caccia alle streghe'. Ecco cosa recitava: «Ci sono persone sospettate di sequestrare bambini, hanno sedativi, narcotizzanti, farmaci per le iniezioni, spray, cotone e piccoli asciugamani. Parlano hindi, bangla e malyali. Se vedete qualche estraneo nei pressi della vostra casa informate la polizia, potrebbe essere un membro di queste bande». Peccato che molti abbiano deciso di farsi giustizia da soli ed è scattata una caccia al 'mostro' in diverse città, anche parecchio distanti tra loro. In alcuni casi sono avvenuti anche scontri tra vicini, dove ognuno sospettava dell'altro. Non sono mancati, inoltre, i linciaggi: sei uomini sono morti dopo essere stati bloccati e impalati, un settimo è gravissimo dopo essere stato massacrato dalla folla. In seguito alle violenze dilaganti, sono stati effettuati oltre 30 arresti, sei dei quali in merito alla diffusione dei falsi allarmi, mentre due dirigenti di polizia sono stati sospesi dall'incarico.
Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Maggio 2017, 13:42
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