"Volevamo solo dare una lettera a Fazio".
Gli operai di Sanremo a Domenica Live

"Volevamo solo dare una lettera a Fazio". Gli operai di Sanremo a Domenica Live

di Valeria Arnaldi
ROMA - “Rosaria si sentita male davvero”. Maria Rosaria Pascale, Antonio Sollazzo, Marino Marsicano e Salvatore Ferrigno, i quattro operai del Consorzio Unico di bacino delle province di Napoli e Caserta che si sono arrampicati sulla balaustra del teatro Ariston agitando l’apertura del Festival di Sanremo 2014, sono stati ospitati da Barbara D’Urso a Domenica Live per raccontare la loro storia e situazione.

Per riuscire ad entrare, secondo successive ricostruzioni, i quattro avrebbero finto il malore di una delle donne. Ora per gli operai raccontano la loro verit.





“Rosaria si è sentita male davvero – ha detto Antonio Sollazzo – Volevo lanciare una lettera a Fazio durante uno stacco pubblicitario, lanciandogli la lettera da una galleria. Quando mancavano dieci minuti, siamo andati in bagno per alleviare il malore di Rosaria. Gli altri due colleghi erano in platea, non dovevano muoversi per niente, volevamo fare meno danno possibile. Quando lei si è sentita male io ho chiamato gli altri due e il 118, ho visto un varco e sono salito e ho cominciato a strillare: nessuno ci ha fermato, la scala era libera e io sono salito”.



I quattro operai sono partiti da Napoli in macchina e arrivati a Sanremo, senza biglietto, hanno comprato gli ultimi al bagarino. “I soldi li abbiamo messi insieme facendo una colletta tra 150 persone. Avevamo 600 euro scarsi per fare questa cosa a Sanremo. Non eravamo sicuri di trovare i biglietti, ma di sicuro io con la mia rabbia ci entravo, fingendomi uno che consegnava le rose o mettendo una tuta del 118”.



Obiettivo, raccontare una situazione difficile. “Il problema è che non portiamo soldi a casa da 16 mesi e volevamo far arrivare questa voce comunque: a casa mia non si può mangiare e tu sai bene che sedici mesi a Napoli è un tempo lungo”.



Sotto i riflettori, la questione ricostruita dal Corriere della Sera. Per il Corriere: “Non prendono lo stipendio, è vero, da quasi un anno e mezzo. È anche vero però che per anni lo stipendio lo hanno sì preso, ma in sostanza per non far nulla".



Salvatore risponde per tutti: “L’abbiamo voluto noi? Non era colpa nostra se non c’era lavoro”. Antonio riprende il microfono per spiegare che in realtà il fatto che non lavorassero era stata solo “la provocazione di un rappresentante sindacale: non è vero che non lavoravamo, nella zona abbiamo portato la differenziata al quaranta per cento”.



Un video servizio sostiene la teoria per cui l’azione sarebbe stata interamente preparata e punta l’attenzione anche sulle scarpe firmate di Antonio.

“Mio suocero me le ha regalate – spiega – erano sue. Dopo l’assalto a Sanremo siamo stati portati in questura fino alle due, il giorno dopo ci hanno denunciato per violenza privata”.



Barbara D’Urso continua a leggere l’articolo che rivela come i quattro fossero già noti alle forze dell’ordine per “truffa per assenteismo dal posto di lavoro, reati contro il patrimonio, interruzione di pubblico servizio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata”.



Immediata la risposta. “Per truffa intendono l’assenteismo, Salvatore si è allontanato per andare negli uffici per prendere le buste paga. Quando è arrivata la polizia è arrivata, non ci ha trovato”.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Febbraio 2014, 10:59
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