'Non ti pago', Gianfelice Imparato all'Argentina con la Compagnia Luca De Filippo

'Non ti pago', Gianfelice Imparato all'Argentina con la Compagnia Luca De Filippo

di Simona Santanocita
La tivù ne ha fatto un personaggio estremamente popolare - 1992 (e adesso 1993), I bastardi di Pizzofalcone - ma ora Gianfelice Imparato torna al teatro di Eduardo De Filippo per uno dei testi più conosciuti, Non ti pago: un mondo in attesa di un colpo di fortuna. Non ti pago va in scena con la Compagnia Luca De Filippo, rispettando quella che è stata la sua ultima regia.

Eduardo definì quest’opera molto comica e altrettanto tragica: qual è il dramma di Ferdinando, che lei interpreta? «Che è un sognatore. Lui gioca al lotto non per arricchirsi, quanto come sfida personale alla sorte e, non c’è cosa più tragica per un sognatore di essere messo di fronte alla realtà»

La società rappresentata e quella reale «Quella trasposta dovrebbe fungere da monito per quella odierna, perché il gioco descritto è ancora legato al mondo onirico, favolistico e spirituale; mentre oggi è diventato volgare, con famiglie che si rovinano e, uno Stato ipocrita beneficiario di questo svago».

Il suo percorso professionale? «Studente e praticante in uno studio legale a vent’anni decisi senza alcun precedente che il teatro poteva essere per me salvifico. Mi presentai ad un provino con Galdieri e fui preso con gran disappunto di mia madre».

Cosa le manca di Luca De Filippo? «La complicità in scena e, l’amicizia fuori». Com’era? «Un innovatore; ma attento a conservare la tradizione e gli insegnamenti paterni, Estremamente generoso nel trasmettere il suo patrimonio di conoscenze».

Altri impegni «La seconda serie de I bastardi di Pizzofalcone; Vieni a vivere a Napoli che uscirà a marzo. E, ancora 1993 e, la serie Linea verticale. In cantiere, anche un progetto cinematografico di cui non parlo per scaramanzia; a cui tengo molto».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2017, 09:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA