Tre diverse coreografie per i giovani talenti di Aterballetto:
appuntamento oggi e domani al Teatro Olimpico
di Stefania Cigarini
Così Aterballetto - ospite del festival della Danza di Roma - regala alla Capitale tre coreografie qui al debutto: SENTieri (Kratz); 14'20 (Kylián) e Antitesi (Foniadakis). A parlarci dello spettacolo e della compagnia - nata a Reggio Emilia nel 1979 - è il suo direttore generale, Giovanni Ottolini: «Kratz è un bravissimo danzatore, cresciuto in Aterballetto che, credo unica compagnia in Italia, offre ad alcuni danzatori la possibilità di cimentarsi nella coreografia».
L'ultima produzione di Kratz, L'eco dell'acqua, è stata vista al Parco della Musica in febbraio.
«Non solo, un estratto di questo lavoro è stato richiesto e verrà presentato il 26 giugno al gala Nureyev della Staatsoper di Vienna. Un segnale che ci incoraggia a investire sui giovani talenti».
Foniadakis
«Crea in Europa come negli Stati Uniti, è un globetrotter della danza. È interessante che abbia voluto creare per noi ispirandosi a temi fortemente italiani come la musica barocca e contemporanea. Un omaggio alla Compagnia, direi, dalla quale è a sua volta amato».
Kylian
«Il suo 14'20, sul tema del tempo, è semplicemente un gioiello di un grandissimo coreografo».
Aterballetto.
«Da sempre l'unica grande compagnia di danza, al di fuori delle grandi fondazioni lirico-sinfoniche ad avere un profilo internazionale. Ora, per fortuna, esistono alcune altre realtà d'autore».Il modello?«Quello del sistema teatrale emiliano-romagnolo creato negli anni Settanta che ha creato un circuito e fatto nascere una domanda».
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Maggio 2016, 09:25
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