Amleto al Quirino, Maddalena Crippa con Daniele Pecci: “Che abisso tra l'Italia e l'estero”

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di Simona Santanocita
La Gertrude shakespeariana impersonata da Maddalena Crippa, svela il lato oscuro delle donne, trasposto agli anni Trenta, in un Amleto contemporaneo interpretato e diretto da Daniele Pecci.

Il tuo personaggio «Complesso e dalla forte femminilità, come molti ruoli che ho interpretato come madre, fra i quali Clitennestra, sebbene Gertrude sia più misteriosa».

Cosa lega l’Amleto ai tempi moderni? «La famiglia e il caso di violenza, tema quest’ultimo continuamente trattato purtroppo dalla cronaca».

Cosa lo differenzia? «Il nostro mondo è completamente scollato dal pensiero della morte. Prima ci si interrogava guardando al cielo, oggi si è presi dall’apparenza e da un’esistenza che non prevede fallimenti né dolore, parti integranti della crescita non in quanto concetti cristiani; ma perché naturalmente connaturati nell’animo umano che, se ignorati possono sfociare in scempi».

Il teatro in Italia e all’estero «All’estero è parte del bagaglio culturale; mentre da noi è un continuo tagliare fondi. Ho avuto esperienze in Francia, Austria, Germania, Russia, Inghilterra, lì il teatro è un’abitudine e di conseguenza è sovvenzionato».

Un esempio «Angela Merkel in teatro a Salisburgo senza scorta, da noi il teatro riceve i politici solo in occasioni istituzionali».

L’iniziativa teatri gratis, il 22 ottobre? «Sulla pelle di chi? E senza che fossimo interpellati. Noi attori contiamo solo il 5% rispetto agli introiti per lo spettacolo».

Le tappe fondamentali del tuo percorso artistico «Un provino con Strehler: non fui presa per lo spettacolo, ma ebbi la fortuna di essere richiamata l’anno dopo».

Il prossimo ruolo? «Entusiasta di impersonare un uomo: Riccardo II».
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Ottobre 2016, 10:38