Sanremo, la seconda sera delude le aspettative:
moscia dopo la bella apertura di Pif


di Michela Greco
SANREMO - Archiviati gli incidenti del debutto, la serata di ieri stata uno show stanco, iniziato moscio e continuato peggio, se vero che il primo picco di vitalit lo hanno dato le 78enni, pitonate, gemelle Kessler, due tronchi di pino di Sassonia che hanno sgambettato con la Littizzetto.





D'altronde, dopo la partenza da 10 e lode di Pif - che invocava giustizia presso Beppe Grillo per la triste sorte di Gianfranco Agus - era difficile restare all'altezza. Educativo ma soporifero il maestro Manzi di Claudio Santamaria, che ha lanciato la gara delle canzoni, che nella seconda serata ha avuto ben più peso specifico che nella prima.



Poi, però, è comparsa la signora Franca Valeri, un bellissimo folletto rosso che ha risvegliato l'Ariston a suon di emozioni con la telefonata a mammà sulla “fiction de nonna” ritagliata sull'amica Luciana Littizzetto, meritandosi una bella standing ovation. In puro stile “Vieni via con me”, Lucianina si è poi palleggiata «brani di bellezza» con quello che ormai può essere definito il suo Raimondo, tra cui «È bello vedere un barista che toglie le slot machine perché è stanco di vedere la gente giocarsi tutta la pensione».



Poi è arrivato Claudio Baglioni, l'amico “fraterno” di Fazio, con lo spazio di ben cinque canzoni (più una) da intonare: i classici intramontabili da gita in pullman, su cui a casa in molti si saranno messi a cantare mentre l'Ariston si scaldava. Avrai, Strada facendo, E tu, Mille giorni di te e di me e soprattutto Questo piccolo grande amore, «canzone del secolo» che gli fruttò la sua (finora) unica partecipazione al Festival nel 1985, per ritirare quel premio dal nome pomposo. Infine ha calcato in testa un caschetto da operaio per dire «quanto è importante costruire».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Febbraio 2014, 10:25
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