Sanremo, la rabbia di Carlo Conti: "Contro di me attacchi gratuiti e populisti"

Sanremo, la rabbia di Carlo Conti: "Contro di me attacchi gratuiti e populisti"
«Mi dispiace molto. Comprendo il sentimento che parte da un disagio che c'è nella società ma bisognerebbe sapere i fatti. Non perché un giornale fa un titolo e scrive una cifra allora è quella giusta e viene cavalcata in maniera populistica». Carlo Conti - in un'intervista a 'Chi'- chiarisce una volta per tutte la sua posizione sul suo compenso a Sanremo, che è stato attaccato sui social insieme al budget del Festival, e messo in relazione con i bisogni di gran parte della popolazione.

«Ci sono altri modi in cui ciascuno di noi fa qualcosa per chi vive un'emergenza, ed è bello se rimane privato. Se quello che devolvo in beneficenza lo devo rendere pubblico per farmi bello allora perderebbe di quella forza che parte da un comandamento: 'Ama il prossimo tuo'. Se voglio fare qualcosa di importante per gli altri mi sento più ricco se non lo faccio sapere. Ho sempre pensato di dover restituire la grandissima fortuna che ho avuto nella vita e nel lavoro. Quello che mi dispiace è l'attacco personale, gratuito, senza sapere le cifre, senza sapere che negli ultimi due anni il Festival ha prodotto ricchezza per la Rai, senza sapere che molti programmi si ripagano con la pubblicità non attingendo minimamente al canone anzi portando utili importanti».

«Chi ha visto i miei precedenti Sanremo -sottolinea- sa che c'è stato tanto sociale, tante riflessioni che abbiamo lanciato, dalla musica di Ezio Bosso alla famiglia più numerosa d'Italia o al racconto di un detenuto. Anche quest'anno ci saranno tanti riferimenti al mondo reale, ci sarà uno spazio ancora più grande perchè sono successe tante cose e il festival deve avere questa vocazione non partitica ma politica e sociale».

Conti parla anche della scelta di Maurizio Crozza per fare la copertina di Sanremo: «Sono stato io a proporglielo e, le svelo un segreto, glielo avevo già chiesto l'anno scorso perchè mi piaceva avere una confezione comica di quel tipo (che al Festival non c'è mai stata) e la copertina è il marchio di questo fuoriclasse». E, a proposito dei contenuti degli interventi di Crozza, Conti chiarisce: «Non ci sono freni, non c'è censura, non c'è mai stata».
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Gennaio 2017, 14:31
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