Sanremo, Arisa vince il Festival con"Controvento",
ma non si emoziona. "Io non mi scompongo"

Sanremo, vince Arisa: "Non mi scompongo"

di Michela Greco
SANREMO - A sorpresa il favorito Renga (primo nella classifica provvisoria) esce dal podio, e a trionfare all'Ariston Arisa, arrivata in finale "Controvento" e contro l'impossibile duo Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots di "Liberi o no" e Rubino, scatenato al pianoforte con "Ora". La cantante, che nel 2009 aveva vinto tra le nuove proposte con "Sincerit", non ha tradito una grande emozione. "Io non mi scompongo", ha detto. Intanto sui social si scatenato il caso del Corriere.it, che ha annunciato il vincitore sul sito qualche minuto prima della trasmissione.

VOLEVO VINCERE "Sono felice, è la mia prima volta da big - ha spiegato in conferenza stampa - credo che la mia canzone sia estremamente pop, ed era giusto che vincesse visto che Sanremo è un evento pop. E sono felice di condividere il podio con questi grandi artisti"."La cosa sorprendente è che, anche se Lentamente non è passata al festival, sta andando bene su altri canali. Io sono anche un'artista pop ed evidentemente il pubblico mi vuole vedere in quel modo. Quello che mi frega è l'esternazione della vittoria, non volevo vincere perché non sapevo come reagire: piango, rido, sbatto i piedi? Stavolta volevo vincere!".



CROZZA: "RENZI FICHISSIMO ME" "Napoleone poteva essere nato a Genova. A Genova c'è già nato Beppe Grillo, ti immagini un altro pazzo mitomane? Ti immagini Waterloo in streaming?". L'atteso e temuto Crozza entra in scena con uno scudo e "viene in pace" sul palco "ostile" di Sanremo, dove l'anno scorso si prese i fischi, e parte con un monologo patriottico - inoffensivo e piuttosto banale - sulle bellezze e le idee geniali prodotte in Italia nei secoli. "Oscilliamo tra la grande bellezza e l'enorme disastro, tra Michelangelo e Giovanardi", dice, ricordando che "un italiano ha inventato il pc quando la Apple era sull'albero". Poi decolla quando canta, come all'opera, riprendendo la lista delle cose italiane che potremmo vendere ad Anghelina (Merkel), gorgheggiando di una Penisola maestosa, difettosa, mafiosa. L'atteso momento Renzi dura solo un minuto: "Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo. La Disney sta facendo un film su di me 'Fichissimo me'. Abbasserò il pil e aumenterò il pilates, no alle tute blu, sì al bluetooth. Farò una riforma al mese, la prima per far sì che marzo duri due anni e mezzo".



LIGABUE POPOLARE - "Popolare è l'aggettivo migliore che si possa mettere vicino alla parola canzone". Basta questo, al rocker emiliano, per spiegare la sua (prima) presenza all'Ariston, dove ha cantato "Certe notti", "Il giorno di dolore che uno ha", "Il sale della terra" e "Per sempre". Alla fine, tutti in piedi a urlare "Luciano! Luciano!".



CARDINALE: "IO BELLA? ERO UN MASCHIACCIO" - "Non capivo perché mi cercavano, da piccola ero un maschiaccio, quella bella era mia sorella". In tema di bellezza, è decisamente appropriata la presenza di Claudia Cardinale, attrice de Il gattopardo, che ricorda: "Ho sempre visto Sanremo, lo vedevo a casa di Visconti sulla Salaria". Poi annuncia i premi della critica. Quello della sala stampa radio-web Lucio Dalla va ai Perturbazione, mentre il Premio della critica Mia Martini va a "Invisibili", la canzone di Cristiano De Andrè eliminata nella prima serata, che vince anche il Premio Bardotti per il miglior testo.



I PREMI DELLA LITTIZZETTO - C'è anche l'esilarante classifica personale di Luciana: Premio frangia a Noemi, Il premio antifurto alla Ruggiero, il premio Mercalli ai Perturbazione. Il Rebibbia a Gualazzi. Famiglia più numerosa in platea a Rocco Hunt, a Renga il premio "non c'è mutanda che tenga" e Palle d'acciaio all'orchestra.









Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Febbraio 2014, 09:31
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