Da Grillo a Renzi fino a John Elkann:
a Sanremo è Crozza-show

Da Grillo a Renzi fino a John Elkann: a Sanremo è Crozza-show
Crozza-show all'Ariston tra attacchi a John Elkann e l'imitazione del neopremier Matteo Renzi.



Lo scudo della pace. Crozza - ricordando la contestazione dell'anno scorso - ha esordito scherzando: «Volete insultarmi 5 minuti?». «C'ho paura - ha detto da dietro le quinte a Fabio Fazio che lo invitava ad entrare -. Faccio un monologo fuori campo». Poi è arrivato sul palco nascosto dietro uno scudo con la scritta «pace». «Qui mi sento a mio agio come la Kyenge che esce dalla torta al compleanno di Umberto Bossi. Ho la macchina pronta fuori, con il motore acceso come si fa nelle rapine».



Grillo mitomane. «Noi genovesi abbiamo ceduto la Corsica ai francesi. Poco dopo ci è nato Napoleone. Ma a Genova c'è già nato Beppe Grillo: ci mancava un altro pazzo mitomane che voleva dichiarare guerra all'Europa. Te lo immagini Waterloo in streaming?». È stato un passaggio dell'intervento del comico sul palco dell'Ariston.



Da Elkann cazzate sui giovani. «Enzo Ferrari nel 1939 ha inventato la macchina più bella del mondo, nel 2014 John Elkann ha sparato la cazzata più grande dell'universo: i giovani non hanno lavoro perché gli piace stare a casa. Bisogna modificare la struttura sintattica: i giovani stanno a casa perché non trovano lavoro, ma soprattutto perchè non hanno ereditato la Fiat da tuo nonno come te», ha poi scherzato Crozza nel suo monologo.



L'imitazione di Renzi. «Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo: la Disney sta facendo nuovo film su di me.
Fichissimo me, uno, due e anche la vendetta. Cambierò il Paese, abbasserò il Pil, aumenterò il pilates, meno tute blu, più bluetooth», detto crozza nelle vesti del neopremier Matteo Renzi. «E ancora: meno welfare, più woolrich. Il primo decreto - ha promesso - sarà far durare marzo due anni e mezzo, fare di marzo non il mese del fare, ma del durare».




Messaggio a Giovanardi. Nel suo lungo monologo sul palco dell'Ariston Maurizio Crozza ha chiamato in causa anche il politico Carlo Giovanardi. «Michelangelo ha dipinto la Cappella Sistina, ci ha messo 10 anni. Era determinato, ed era pure omosessuale - per ricordarlo all'amico Giovanardi. Lo vedete - ha detto rivolgendosi al pubblico - come siamo capaci di produrre Michelangelo e Giovanardi? La Grande Bellezza e l'enorme disastro. Dobbiamo migliorare Giovanardi. Non sembrano nemmeno appartenere allo stesso ceppo evolutivo». In un altro passaggio del suo intervento ha affrontato il tema delle unioni di fatto, sempre rivolgendosi al senatore del Nuovo centrodestra noto per le sue posizioni conservatrici: «Noi genovesi abbiamo fatto qualunque cosa. Su qualunque tema, anche sulle unioni di fatto. A Genova nel '400 c'erano i patti di convivenza. Due persone dello stesso sesso potevano impegnarsi a vivere insieme ed ereditare l'uno i beni dell'altro. 600 anni fa, Giovanardi, 600 anni fa. Poi abbiamo scoperto che il notaio non era gratis e abbiamo fatto un passo indietro e siamo tornati a difendere la famiglia tradizionale».

Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Febbraio 2014, 23:11