Tiziano Ferro, pausa dalla musica: "Sparisco per un po', a Sanremo troppa sofferenza"

Tiziano Ferro, pausa dalla musica: "Sparisco per un po', a Sanremo troppa sofferenza"

di Enzo Gentile
«Nel 2018 farò vita ritirata, non ho nessun piano per concerti o dischi: mi concentrerò per pensare alle prossime canzoni, che usciranno molto più in là. Ho bisogno di fermarmi ed escludo anche una partecipazione al Festival di Sanremo: ci sono stato due volte in questi anni e, anche se si tratta di una esperienza importante, credo che tanta sofferenza non fa per me. La terza partecipazione non la reggerei».

Tiziano Ferro dopo un'annata trionfale pensa a sparire dalla circolazione, con un'ultima proposta per i suoi fan: la versione ampliata, arricchita di molti materiali inediti, del suo ultimo fortunatissimo album, «Il mestiere della vita» che nella nuova special edition porta un sottotitolo stuzzicante, «Urban vs acoustic». Per gli appassionati e i collezionisti, ci sono riletture dei brani già noti, un duetto con Levante («Valore assoluto»), uno con gli One Republic («No vacancy») e poi la sorpresa (o forse no, se pensiamo allo scorso Sanremo) dell'omaggio a Luigi Tenco, una toccante «Mi sono innamorato di te», accompagnato dalla grande Scoring Symphonic Orchestra di Budapest. Un modo per chiudere il cerchio e fornire all'artista la possibilità di dedicarsi ai suoni, allo stile che più gli aggradano, compresa un'incursione tra reggaeton, hip-hop e dance celebrata in «A ti te cuido yo».
«È vero», sottolinea Tiziano, «quando si è presentata l'occasione di rivedere canzoni a cui sono molto affezionato, ecco la possibilità di spaziare. Da una parte la bella esperienza di interpretare Tenco, con il giusto timore riverenziale e la felicità di misurarmi con un monumento. Dall'altra l'opportunità di esplorare vie diverse, che mi apriranno sicuramente la visuale sul prossimo disco: ho avuto modo di raccontare un anno di cose inaspettate, di ascolti, di scoperte, compresa la conoscenza e la collaborazione con Levante, una artista davvero fantastica, con cui spero presto di poter fare altra musica insieme». «Mi sono innamorato di te» era «nel file del disco di cover che non farò mai: lo nascondo nel mio computer, non si sa mai nella vita, anche se spero di non crollare mai in quella trappola. E lo arricchisco puntualmente, tra le ultime cose aggiunte ci sono un paio di canzoni degli Otto Ohm, Oro nero e Fumo denso».

 

Con una vita sospesa tra Milano, la natia Latina e Los Angeles, «dove posso permettermi una vita normale, senza essere riconosciuto e le naturali richieste di foto e di autografi», Tiziano spiega anche come attende il momento di ricominciare a ritrovare le alchimie e i segreti dello studio di registrazione: «A differenza di alcuni colleghi io amo tutta la fase di preparazione, di ricerca con i musicisti e il produttore, al fine di trovare un suono, di riuscire a cantare come veramente desidero. Funzionano anche i concerti, ma ogni sera arrivo sfinito, completamente prosciugato di ogni energia, mentre la vita della scrittura e della registrazione mi garantisce una carica straordinaria. Il live per me è come un'operazione a cuore aperto, una condizione necessaria, ma che mi costa moltissimo».

Sui gusti che potrebbero indirizzarlo in futuro, non ha dubbi: «Sono pazzo per la musica nera, in ogni sfumatura: non mi stanca mai, vorrei poter ascoltare le stazioni specializzate all'infinito, sicuro di divertirmi e imparare sempre qualcosa». Mentre per un'eventuale, futura avventura televisiva non esclude nulla, ma con qualche riserva: «Adoro la tv, mi piace guardarla e anche pensare di andarci, non solo come ospite, ma non mi viene un'idea buona e temo di non saperla fare. Mi sono arrivate molte offerte, ma tutte basate sulle mie canzoni, e questo mi sembrerebbe banale: sono invidioso di chi riesce a starci bene e attendo qualche illuminazione. Altrimenti meglio rinunciare. Intanto sarò ospite del programma di Roberto Bolle, dove effettivamente è andato in scena un incontro, già realizzato, molto curioso e originale».
Infine un accenno alla polemica di rimbalzo che lo colpì nei mesi scorsi tramite una canzone di Fedez che nel brano «Comunisti con Rolex» che dà il titolo all'album, riservò a Tiziano Ferro una citazione per nulla amabile: «Ognuno fa il suo mestiere, ci sono artisti che ascolto, altri che lascio perdere: e da certi dischi mi tengo lontano».

 
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Novembre 2017, 10:11
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