'La vita che si ama', il tour di Vecchioni fa tappa all'Auditorium: "Non riesco a smettere"

'La vita che si ama', il tour di Vecchioni fa tappa all'Auditorium: "Non riesco a smettere"

di Alessandra De Tommasi
Roberto Vecchioni si prepara a uno degli appuntamenti più intimi della carriera, con il tour La vita che si ama, tratto dall'omonimo romanzo Einaudi arricchito con il lavoro discografico Canzoni per i figli. Sul palco alterna grandi classici e brani recenti in uno show di 2 ore e mezzo.

Cosa si aspetta dalla tappa romana?
«Una grande festa, sono legato a questa città da ragioni sentimentali: a Roma mi sento a casa, per l'aria di cultura che si respira e per il rapporto privilegiato con i romani e la loro sincerità. Lo show è un'alternanza di parole e canzoni».

Cosa racconta?
«La felicità spiegata ai figli, anche attraverso i dolori che poi si superano. Ci ho messo dentro speranza, entusiasmo, voglia di andare avanti, ma senza fare il maestro che spiega la vita agli altri». 

Che rapporto ha con i suoi figli?
«Non facile, spesso il padre rappresenta un esempio, ma quando fa l'artista ed è spesso via per lavoro, la situazione si complica. E io so di aver sbagliato tante volte».

Cosa chiedono al padre?
«Ai figli bisogna stare vicini, pungolarli, consolarli perché hanno una grande fragilità. I giovani in Italia sono dimenticati, mentre i vecchi rimbambiti non lasciano loro alcuno spazio e si trincerano in un lavoro che non sono più in grado di fare».

Con i suoi ragazzi ci ha parlato?
«Certo, ma quando metti i pensieri in una forma d'arte arrivano più direttamente. Ricordo che conciliare scena e famiglia ha portato a scontri da Armageddon, ma non potrei rinunciare a nessuno dei due aspetti della mia vita».

Pensa mai alla pensione?
«Non potrei mai smettere. Già dopo un mese di convalescenza a non far nulla sono andato dallo psicologo per l'ansia». 

Lontano dal palco, le capita di cantare alcuni suoi versi del passato?
«250 canzoni sono per me un diario, quasi mensile, che rileggo ogni tanto e se non ricordo qualche verso lo ritrovo su internet».

Come descriverebbe la sua vita oggi?
«Sono un uomo felice e lo confesso, come dico in Blumun, perché ho capito che alcune cose vanno eliminati, dalle diatribe inutili tra politicanti di poco conto a frenesie tv».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Marzo 2017, 09:25
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