Dino Giarrusso e il servizio del 'sistema Siracusa' cancellato dal sito de 'Le Iene'

Dino Giarrusso e il servizio del 'sistema Siracusa' cancellato dal sito de 'Le Iene'
Nel suo servizio, risalente al novembre 2016, aveva definito Siracusa 'il comune più inquisito d'Italia', come d'altronde avevano titolato molte testate nazionali. Ora, però, il servizio di Dino Giarrusso sul 'sistema Siracusa' è sparito dal sito de 'Le Iene'. In tutto questo tempo è successo di tutto e ora Michele Anzaldi, deputato Pd, attacca l'ex 'iena' ora candidato alla Camera con il M5S. A ricostruire l'ingarbugliata vicenda sono il sito locale Siracusa News e Next Quotidiano.



In quel servizio Giarrusso aveva contattato e raccolto la testimonianza di Simona Princiotta, consigliera comunale allora nel Pd e poi passata a Mdp, che aveva denunciato gravi episodi di corruzione all'interno dell'amministrazione comunale della città siciliana. Molte riprese furono girate nell'ufficio del legale di Simona Princiotta, Giuseppe Calafiore, socio di Davide Venezia. I due avvocati, insieme a magistrati, professionisti, consulenti e docenti universitari, compaiono tra le 15 persone arrestate a inizio febbraio e indagate con l'accusa di aver formato un sistema ramificato capace di 'aggiustare' sentenze nei processi amministrativi.



Davide Venezia amministra alcune società e si definisce molto amico di Giarrusso, che in quell'occasione aveva, secondo quanto raccontato da Siracusa News, volutamente ignorato alcune informazioni e deciso di non sentire anche la versione dell'amministrazione comunale guidata da Giancarlo Garozzo. Il primo cittadino siracusano aveva accusato la 'iena': «Giarrusso è consapevole che la sua ricostruzione non è vera. Per i suoi servizi ha dato ‘fiducia’ a persone oggi arrestate. Personaggi che, come si legge nelle intercettazioni, avevano l’interesse a danneggiare l’amministrazione comunale. Giarrusso si è reso strumento: o era consapevole o è inadeguato».



Inoltre, nel servizio su Siracusa, dove venivano denunciati alcuni episodi di corruzione relativi agli asili comunali, Giarrusso aveva affermato che l'ex assessore ai Lavori Pubblici, Alfredo Foti, era coinvolto nel caso; in realtà, la posizione di Foti era già stata archiviata ed era partita una querela verso Giarrusso per diffamazione. Nonostante sei solleciti, il fascicolo non era mai andato avanti dopo essere finito nelle mani del pm Marco Di Mauro, anch'egli tra gli indagati insieme a Venezia e Calafiore. Ad ogni modo, il legale di Foti aveva spiegato di non aver mai chiesto la rimozione del video di quel servizio.



Il parlamentare Pd Michele Anzaldi ha pubblicato un duro attacco su Facebook nei confronti di Giarrusso: «Dino Giarrusso, ex inviato delle Iene ora candidato con il Movimento 5 stelle, che rapporti ha e ha avuto con l’avvocato Calafiore e con Davide Venezia, arrestati per le indagini sulla cricca che aggiustava le sentenze a Siracusa? Da Iena, Giarrusso fu autore di un’inchiesta sull’Amministrazione comunale di Siracusa.
Inchiesta che oggi è stata rimossa dal sito della trasmissione di Italia 1. Quell’inchiesta fu realizzata proprio nello studio dell’avvocato Calafiore, accusato di aver corrotto un giudice per avere sentenze favorevoli, e tra i contatti di Giarrusso, come risulta anche dalle dichiarazioni su facebook, c’è anche il signor Venezia. Per quell’inchiesta Giarrusso fu addirittura querelato, per un grossolano scambio di persona, ma la Procura per mesi non ha proceduta con la querela. Oggi si è scoperto che a dover procedere era uno dei pm coinvolti nelle indagini della cricca, indagini che hanno portato tra l’altro all’arresto del giudice Longo. Fino a pochi giorni fa Giarrusso rivendicava ancora quell’inchiesta, utilizzata a livello nazionale dal Movimento 5 stelle per attaccare il Pd nel momento in cui era uscito lo scandalo delle firme false targate M5s a Palermo. Giarrusso non ha nulla da dire? Non vuole fare chiarezza?
».



L'ex 'iena', ora candidato alla Camera, ha risposto sostenendo di aver avuto solo rapporti professionali con Venezia e Calafiore, e di non poter certo immaginare ciò che sarebbe accaduto poco più di un anno dopo: «Il pezzo su Siracusa riguarda invece un incredibile giro d’affari legato a singoli consiglieri comunali che -a detta di uno di loro!- chiedevano soldi anche per votare il bilancio, oltre a gestire in maniera a dir poco dubbia gli asili comunali, i campi sportivi, i contributi a società no-profit. Questo secondo pezzo, è nato dalle denunce della consigliera Simona Princiotta, cui venne bruciata l’auto dopo reiterate minacce, alcune delle quali provenienti da uomini della maggioranza. L’avvocato Calafiore era il difensore di Simona Princiotta, e – come sempre accade per i pezzi de Le iene – girammo alcune interviste al suo studio, dove mi risulta fosse collaboratore anche Venezia. Naturalmente non immaginavo nemmeno vagamente le vicende per cui oggi Calafiore è indagato e posto agli arresti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Febbraio 2018, 13:45
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