Venezia, svolta pop e toni leggeri. Netflix presenta 'Suburra' e 'Wormwood'

Venezia, svolta pop e toni leggeri. Netflix presenta 'Suburra' e 'Wormwood'

di Ilaria Ravarino
Un fantasy. Con un uomo pesce protagonista, una storia d'amore sullo sfondo e una leggerezza di tono capace di conquistare anche il cuore più arcigno. Il leone d'oro assegnato sabato scorso a La forma dell'acqua di Guillermo del Toro ha segnato un punto di svolta - indicibile, prima d'oggi - nella storia della Mostra di Venezia: l'incontro tra il festival e il pubblico, tra i gusti della nicchia e quelli della gente, tra la qualità (del film) e la quantità (delle persone che andranno a vederlo). 

Una sterzata decisa per una Mostra che in passato ha mostrato di preferire il rigore intellettuale allo slancio fantastico: come quando nel 2015 ha premiato i 226 minuti del dramma Ang Babaeng Humayo di Lav Diaz ignorando La La Land di Damien Chazelle (14 candidature agli Oscar e, a oggi, il film più premiato nella storia dei Golden Globes), o quando l'anno prima aveva scartato il futuro pluri-Oscar Birdman di Alejandro Inarritu assegnando il leone al filosofico Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza di Roy Andersson. «Tutto il cinema fatto con amore e intelligenza è quello migliore che possa esistere», ha detto Del Toro dal palco di Venezia, ritirando il premio: e questa, forse, è la miglior definizione possibile per raccontare la scelta alternativa operata dalla giuria quest'anno.

Una maggiore flessibilità, una pausa dal rigore monastico festivaliero che ha aperto un abisso tra la Mostra e la cugina Cannes, e che si riflette anche nell'atteggiamento meno schizofrenico tenuto nei confronti della nemica-amica Netflix. Respinta ai margini dai cugini d'oltralpe «Sarebbe un paradosso - disse il presidente di giuria Almodovar a Cannes, aprendo una polemica infinita - assegnare la Palma d'oro a un film che non va in sala»), la regina dello streaming ha portato in laguna due serie tv - l'adrenalinica Suburra di Michele Placido e la ricercata Wormwood del raffinato documentarista Errol Morris - e un film, Le nostre anime di notte, con Robert Redford e Jane Fonda (foto in alto). Nessuno, a quanto pare, se ne è ancora lamentato.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Settembre 2017, 08:32
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