'Piccoli crimini coniugali', il noir intenso con la coppia Castellitto-Buy
di Michela Greco
A dominare è il testo teatrale di Eric-Emmanuel Schmitt, che offre al regista l'impalcatura del thriller coniugale e ai due talentuosi interpreti le voci e le psicologie di un uomo e una donna impegnati a capire come si sono persi e se è possibile e desiderano ritrovarsi. Li incontriamo di ritorno a casa dopo il ricovero di lui, che ha subìto un violento colpo alla testa che gli ha fatto perdere la memoria: sembra aver completamente dimenticato anche la moglie, a cui chiede aiuto per ricostruire il puzzle della sua identità sentimentale. Una situazione che si trasforma presto in un duello psicologico e, sullo schermo, in un esercizio di stile tutto affidato ai corpi e alle parole di Castellitto e Buy.
Una prova estrema che il regista orchestra nelle soffocanti coordinate di un appartamento, senza però farla volare con invenzioni visive che avrebbero prodotto un ulteriore scarto di significato. «Pochi testi sostiene Infascelli raccontano la coppia in modo così teatrale. Siamo abituati a un cinema naturalistico o di fantasia molto lontana dalla realtà, ma nelle relazioni ci si mette letteralmente in scena: si usano i costumi, si diventa coautori dei dialoghi, abitanti delle case e ogni giorno si decide che personaggio essere. Quando ho deciso di trasformare in film il testo di Schmitt, non a caso, ero in un momento della mia vita in cui la relazione di coppia era al centro». «Ci vuole coraggio per fare un film così oggi conclude Castellitto mentre tutti fanno film comici, Piccoli crimini coniugali affronta la drammaticità delle relazioni umane».
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Aprile 2017, 10:27
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