'Noi siamo tutto', l'amore vince la malattia: il film a settembre nelle sale dopo l'anteprima al Giffoni

'Noi siamo tutto', l'amore vince la malattia: il film a settembre nelle sale dopo l'anteprima al Giffoni

di Alessandra De Tommasi
La chiamano Sick Lit (letteratura malata) perché ha per protagonisti giovani innamorati con prospettive di vita piuttosto basse ma non è deprimente, anzi fa sognare offrendo speranza anche quando le circostanze tragiche giustificherebbero la resa. 

L'ultimo tassello di questo genere di successo si chiama Noi siamo tutto, è tratto dal bestseller di Nicola Yoon (Sperling & Kupfer) e il 21 settembre arriva in sala dopo l'anteprima al Giffoni Film Festival con il protagonista Nick Robinson (Jurassic World). Il giovane attore interpreta Olly, un ragazzo che s'innamora della vicina di casa, Maddy (Amandla Stenberg di Hunger Games), affetta da un morbo raro che le impedisce di uscire di casa. All'idea di lovestory impossibile si aggiunge il batticuore per tutte le prime volte mai sperimentate, un bacio, una carezza, un abbraccio, e così ogni emozione viene amplificata. 

«Noi siamo tutto spiega Robinson racconta universi diversi che s'incontrano e per la prima volta il fatto che la coppia sia interraziale non costituisce neppure oggetto di discussione. Sfidano ogni difficoltà pur di stare insieme e, anche se forse la realtà della malattia viene edulcurata, il film va visto come una favola modera che sprona a vedere il mondo con occhi diversi. Sembra impossibile, eppure Maddy, che guarda l'esterno da una finestra, resta ottimista, curiosa, aperta ed è questo il grande regalo del libro e del film».

Solo qualche anno fa è stato il turno di Colpa delle stelle di John Green, poi trasformato in una pellicola di culto con Shailene Woodley e Ansel Elgort. In quel caso lei ha un problema respiratorio e lui ha subito l'amputazione di una gamba dopo il cancro, eppure sfidano la sorte e partono alla volta di Amsterdam. Il tema del viaggio in effetti ritorna spesso perché rappresenta il desiderio di evasione e libertà, come già successo anche in Io prima di te di Joyo Moyes: lui, ex broker di successo ora tetraplegico (Sam Claflin), è accudito da una bizzarra badante (Emilia Clarke de Il trono di spade), ma s'innamorano e si concedono una vacanza da sogno prima dell'addio.

Resta anche domani di Gayle Forman, al cinema con Chloe Moretz, racconta un incidente fatale proprio come Prima di domani di Lauren Oliver, in sala con Zoey Deutch. La diagnosi di leucemia invece è stata usata sia da I passi dell'amore di Nicholas Sparks (adattato al cinema da Mandy Moore) che da Now is good con Dakota Fanning (tratto dal Voglio vivere prima di morire di Jenny Downham). Succede anche in tv, da Braccialetti Rossi a 13, e conquista senza morsi di vampiri, come in Twilight, o incantesimi, al centro del mondo di Harry Potter. Stavolta il pubblico young adult riflette, soffre, ama senza argomenti tabù né svolte fantasy.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Luglio 2017, 09:01
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