'Animali fantastici', Alison Sudol: "Io e Queenie, è così bello essere diversi"
di Alessandra De Tommasi
A Hogwarts erano tutti maghi, qui ci sono i no-mag, cioè gli umani senza poteri. La prospettiva si ribalta
«Ecco perché Queenie, sua sorella Tina e il babbano Jacob fanno squadra, si sentono fuori posto anche se ciascuno a modo suo. E alla fine sono uniti da questo senso di casa, da un legame nuovo e speciale».
Proprio il suo personaggio rompe le regole e parla con un non mago, che azzardo!
«La legge magica impone una netta separazione tra i due mondi, eppure lei, una strega, guarda Jacob, un umano, come un alieno per poi vedere in lui ben altro, un'integrità e un animo gentile che la conquistano letteralmente e non riguardano il fatto che lui sia fuori dall'universo fatto di pozioni, incantesimi e bacchette».
Pressioni?
«Ho sentito una tremenda responsabilità, essere all'altezza di un universo fantastico tanto potente e mi sono detta: Stai attenta a non far svanire la magia».
Qual è il messaggio più importante del mondo di Harry Potter?
«Insegna che va bene essere diversi e io stessa l'ho sperimentata sulla mia pelle perché mi sono sentita un outsider per molto, molto tempo, fino a quando a vent'anni ho trovato la mia tribù».
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Marzo 2017, 09:12
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