'Ammore e malavita', i Manetti raccontano Napoli con ironia: Claudia Gerini protagonista

'Ammore e malavita', i Manetti raccontano Napoli con ironia: Claudia Gerini protagonista

di Ilaria Ravarino
Una hit. Così, misurando le prime reazioni a caldo, la stampa straniera ha definito il nuovo film dei fratelli Manetti, tornati a raccontare Napoli, dopo Song'e Napule, con il musical Ammore e Malavita.

Presentato in concorso e accolto con un caldo applauso e molte risate in sala, il film prende le mosse dal complicato piano di fuga di un boss della camorra (Carlo Buccirosso) stanco del suo ruolo, e dalle complicazioni innescate dalla sua esecuzione. Nel cast Giampaolo Morelli («mi sono divertito a fare insieme John Travolta e Mario Merola», scherza) Serena Rossi, una strepitosa Claudia Gerini e il cantante Raiz, voce di molte delle 15 canzoni del film i cui testi (provocatori, a tratti geniali) sono curati dal compositore e cantautore Nelson. 

«Questo film lo abbiamo considerato una continuazione della tradizione della sceneggiata - ha detto ieri Marco Manetti ai giornalisti - Il che ci ha permesso di trattare senza pudore sentimenti profondi, veri, senza paura di parlare di amore e tradimento, e farlo con l'uso della musica». Per la prima volta in concorso, i due registi romani non hanno nascosto l'emozione: «Quello di Venezia è un festival abituato a passaggi più seri - ha detto Antonio Manetti - e noi abbiamo portato il nostro filmetto contro film più importanti, anche come contenuti. Ci spaventa molto».

Tante le citazioni cinematografiche contenute nel film, dall'inevitabile presa in giro di Gomorra ai riferimenti a 007 e Dirty Dancing: «Nonostante molti giornalisti lo pensino, noi non siamo cinefili, né colti. Siamo spettatori, appassionati. Vediamo solo i film che ci piacciono. Non vogliamo fare il verso ai vari generi e ambientando questo film a Napoli inevitabilmente abbiamo fatto riferimento alle sceneggiate. La vera scintilla però è scaturita da una canzone di Pino Mauro, O motoscafo, che non è nel film. E dalla frase di Giovanni Napoletano, Parigi ha la Tour Eiffel, Roma il Colosseo, Napoli ha le Vele di Scampia, dalla quale siamo partiti per la presa in giro del gomorrismo con cui si apre il film».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Settembre 2017, 08:54
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