Jean-Michel Basquiat tra istinto e trasgressione: al Mudec la mostra che ripercorre tutta la sua vita

Jean-Michel Basquiat tra istinto e trasgressione: al Mudec la mostra che ripercorre tutta la sua vita

di Greta Posca
Jean-Michel Basquiat, bravo, bello e dannato, morto giovane, come chi è chiaro agli dei. 

Il Mudec celebra uno dei protagonisti della scena artistica americana e mondiale degli anni 80, morto nel 1988 a soli 28 anni. La mostra si inserisce nel percorso culturale che mette in relazione le collezioni etnografiche del Museo delle Culture e la cosiddetta arte primitiva con i principali movimenti artistici del XIX e XX secolo. A curare la rassegna, promossa dal Comune e dal Sole 24 ore Cultura, è Jeffrey Deitch, critico e amico dell'artista, insieme al saggista Gianni Mercurio.

Due le chiavi di lettura: una geografica, ovvero la topografia dei luoghi che hanno segnato il percorso artistico di Baquiat, soprattutto cittadino di New York dove esordisce come graffitaro firmandosi Samo. E una più strettamente cronologica. Sono 140 i lavori realizzati tra il 1980 e il 1987 che comprendono disegni, foto, opere di grandi dimensioni, opere realizzate in collaborazione con Andy Warhol e una serie di piatti in ceramica dove l'artista ritrae con ironia e usando materiali poveri personaggi e artisti di ogni epoca. La musica, il jazz, i fumetti, l'anatomia, la poesia e la scrittura saranno alcuni dei temi portanti che accompagneranno il visitatore nel percorso della mostra. «Io uso le parole come pennellate» spiega infatti Mercurio citando Basquiat e ricordando che le parole fanno spesso parte dei suoi dipinti. La mostra è affiancata da una serie di eventi (concerti, proiezioni e conferenze).
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Ottobre 2016, 10:40
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