Le banconote scarabocchiate sono valide? Ecco la verità
In linea generale, le filiali della Banca d’Italia sono tenute a sostituire i soldi scritti o danneggiati con altri integri dello stesso taglio solo se: il possessore è in buona fede (non risulta cioè essere l’artefice delle scritte); se si tratta di danneggiamenti modesti ossia piccole scritte, numeri o annotazioni.
Quando invece non ricorrono tali circostanze o risulti la colpa del possessore nella tenuta della banconota, la Banca d’Italia può rifiutarne la sostituzione e, in tal caso, trattiene i soldi rovinati. Si tratta di una valutazione che viene effettuata dal personale di Bankitalia discrezionalmente.
Il venditore è tenuto ad accettare una banconota scritta?
Atteso il rischio che la nostra Banca centrale possa rifiutare la sostituzione delle monete gravemente rovinate, si potrebbe concludere nel seguente modo: posta in linea generale l’efficacia delle banconote nonostante queste presentino delle scritte, almeno finché le stesse non vengono ufficialmente ritirate dalla circolazione, non è tuttavia obbligo del venditore accettarle, salvo si tratti di scritte di entità minima e irrisorie rispetto alla dimensione della carta. Difatti, il creditore non è tenuto ad accollarsi il rischio di un eventuale rifiuto, da parte delle autorità, al cambio della banconota.
Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Gennaio 2017, 19:41
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