Tra obbligo e raccomandazioni, ecco come sono i vaccini in Europa

Tra obbligo e raccomandazioni, ecco come sono i vaccini in Europa
Vaccinazioni obbligatorie nei paesi dell'est europeo, raccomandate in quelli scandinavi, situazioni 'mistè negli altri. La mappa della legislazione europea sui vaccini è variegata. Solo in Germania è richiesto però specificatamente il certificato vaccinale per poter essere iscritti a scuola. A investigare sulle diverse realtà è stato il progetto europeo Venice.

L'obbligo per i principali vaccini è presente nei paesi del centro e dell'est Europa, Ungheria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, nei balcani e nelle repubbliche Baltiche ad eccezione della Lituania. «L'obbligo, in alcune situazioni sociali e culturali, pu funzionare» spiega Pier Luigi Lopalco, ora docente dell'università di Pisa ma coordinatore del progetto quando era nell'Ecdc. Ad esempio nel centro e nell'est Europa viene considerato socialmente accettabile che il vaccino sia obbligatorio, «fa parte della tradizione, e un vaccino obbligatorio diventa gratuito». In Scandinavia invece, ma anche in Gran Bretagna, Spagna e Portogallo non esiste l'obbligo.

«Le società che hanno un forte senso di responsabilità sociale tendono a fidarsi» spiega Lopalco. Negli altri paesi, ad esempio in Francia, la situazione è più simile alla nostra, con alcune vaccinazioni raccomandate e altre obbligatorie. In Olanda e Belgio solo l'antipolio è obbligatoria, perchè in quei paesi si sono verificati gli ultimi casi europei. In Germania invece si danno incentivi. Lì il sistema si basa su assicurazioni private, che danno sconti se l'iscritto è vaccinato«. L'obbligo per l'iscrizione a scuola invece in Europa non è previsto.

»Solo in Germania - sottolinea l'esperto - bisogna portare il certificato vaccinale, e questo serve anche per permettere alle istituzioni di verificare il livello delle coperture«. L'introduzione dell'obbligo in Italia potrebbe avere un mix di effetti secondo l'esperto. »Nel momento in cui si nomina il concetto dell'obbligo si crea una reazione da parte dello zoccolo duro degli antivaccini che diventano attivisti - spiega - ma questo può smuovere i genitori che non vaccinano per altri motivi, quelli posizionati in una sorta di 'zona grigià che sotto la spinta potrebbe decidersi«.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Maggio 2017, 14:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA