Wim Hof, l'uomo ghiaccio resiste al freddo e non si congela: gli scienziati spiegano il perché

Wim Hof, l'uomo ghiaccio resiste al freddo e non si congela: gli scienziati spiegano il perché
L'olandese Wim Hof può stare ore al freddo e al gelo senza congelarsi. Lo chiamano per questo l'uomo-ghiaccio e ora un gruppo di scienziati ha cercato di dare spiegazioni sul fenomeno.  Hof ha realizzato alcuni record mondiali per la resistenza prolungata all'esposizione a temperature sotto lo zero, un'abilità che egli stesso attribuisce a una serie di tecniche di respirazione e meditazione sviluppate negli anni.

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Due ricercatori della Wayne State University hanno studiato 'Wim Hof Method' e pubblicato i risultati su 'NeuroImage'. Gli scienziati hanno analizzato il cervello di Hof e come il suo sistema cerebrale risponde al processo di termoregolazione durante l'esposizione a temperature gelide. I ricercatori, Otto Muzik e Vaibhav Diwadkar, hanno sottoposto Hof alla risonanza magnetica funzionale e alla Pet. L'uomo indossava una tuta appositamente progettata per essere riempita d'acqua a temperature controllate. In questo modo hanno analizzato i dati durante l'esposizione al freddo. Ebbene, i risultati elaborati dallo studio hanno dimostrato che il metodo Wim Hof funziona. La temperatura della pelle è rimasta sostanzialmente invariata rispetto allo shock termico subito.
 


Secondo gli scienziati questa capacità unica dell'uomo-ghiaccio è frutto di una maggiore innervazione simpatica e al consumo di glucosio nel muscolo intercostale. Il suo metodo di meditazione sembra consentigli - hanno rivelato i referti della radiodiagnostica - di generare calore che si dissipa nel tessuto polmonare e riscalda il sangue che circola nei capillari polmonari.
 


"La possibilità di regolare intenzionalmente la temperatura cutanea e, di conseguenza, quella corporea, anche quando il corpo viene sollecitato con il freddo - avvertono gli scienziati - è un evento insolito e può spiegare la sua resistenza al congelamento". Inoltre la ricerca ha fatto luce anche su altri aspetti del metodo Hof. I ricercatori ipotizzano che l'uomo sia in grado di generare una risposta analgesica allo stress in grado di promuovere il rilascio spontaneo di oppioidi e cannabinoidi nel cervello. Questo effetto - concludono - ha il potenziale per creare una sensazione di benessere, controllare l'umore e ridurre l'ansia. Un processo che potrebbe essere esportato anche in chi ha disordini psichiatrici.
 

Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Marzo 2018, 16:23
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