Attacco a cuore e polmoni, lo smog uccide 9 milioni di persone ogni anno: "Prende il controllo del DNA e scatena malattie"

Attacco a cuore e polmoni, lo smog uccide 9 milioni di persone ogni anno: "Prende il controllo del DNA e scatena malattie"
Cuore e polmoni sono i principali bersagli delle malattie causate dall' inquinamento, ma subiscono danni anche intestino, reni, ossa e cervello, al punto che una morte su sei a livello globale è dovuta al cattivo stato di
salute dell'ambiente. Lo indicano le ricerche internazionali sui rischi legati allo smog, come l'ultima pubblicata sulla rivista Nature Communications: secondo questa, gli inquinanti possono influenzare l'accensione di alcuni geni, piuttosto che altri, determinando la comparsa di malattie cardiache e respiratorie.
Il quadro che emerge da questi studi è molto preoccupante: secondo il più completo, pubblicato sulla rivista The Lancet, circa 9 milioni di morti l'anno sono dovuti all' inquinamento. In particolare, l' inquinamento dell'atmosfera è responsabile di 6,5 milioni di morti l'anno, per malattie cardiovascolari e respiratorie; l' inquinamento dell'acqua di 1,8 milioni di decessi, per infezioni gastrointestinali; l' inquinamento legato all'ambiente di lavoro, cioè da sostanze chimiche, è responsabile invece di 0,8 milioni di morti annui, soprattutto dovuti ai tumori. Infine l' inquinamento da piombo è responsabile di mezzo milione di morti legati a ipertensione, insufficienza renale, malattie cardiovascolari.
Lo smog indebolisce anche le ossa, come ha mostrato la ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet Planetary Health, e provoca danni al cervello, al punto che fino a un caso su dieci di Alzheimer potrebbe essere imputabile a questa causa, secondo uno studio pubblicato dalla rivista Lancet. C'è un collegamento anche tra malattie renali e ambiente: i ricercatori dell'americano Clinical Epidemiology Center hanno calcolato che oltre 10,7 milioni di casi di malattie renali croniche si possono attribuire ogni anno all' inquinamento dell'aria.

Come accade tutto questo? Gli inquinanti presenti nell'ambiente possono "prendere il controllo" del Dna, aprendo la strada a malattie cardiache e respiratorie. Lo indica la prima indagine basata sull'analisi del Dna di oltre mille individui. Pubblicata sulla rivista Nature Communications, la ricerca è stata condotta in Canada, dal gruppo dell'Ontario Institute for Cancer Research guidato da Philip Awadalla.

Dall'analisi del Dna raccolto da campioni di sangue, sono stati individuati gli effetti di polveri sottili, biossido di azoto e biossido di zolfo. Per il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell'università di Roma Tor Vergata, «la ricerca è molto interessante perché ci dice quanto pesa il contributo dell'ambiente sul rischio di sviluppare determinate malattie». Queste ultime ha aggiunto, «sono la conseguenza dell'interazione tra Dna, ambiente e casualità, ma non è facile determinare il peso di ognuno dei tre fattori».

Ora si può fare grazie a studi sui grandi numeri, come quello condotto nel Quebec sul Dna di 1.007 persone che vivono a Montreal, Quebec City e la regione poco urbanizzata Saguenay-LacSaint-Jean. «L'impatto dell'ambiente sui geni - ha detto Novelli - è paragonabile a un vestito che il Dna può mettere o togliere: ma mentre il Dna è scritto a penna e non si può cambiare, il vestito è scritto a matita e si può cambiare o con farmaci, o modificando ambiente e stili di vita». 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Marzo 2018, 01:37
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