Roma, casa popolare a Spada, il Campidoglio: «Assegnazione mai avvenuta». Regione: «Precisazione senza senso»

Casa popolare a Spada, il Campidoglio: «Assegnazione mai avvenuta»
«In merito alla notizia secondo la quale sarebbe stato assegnato un alloggio Erp a Ostia la Sindaca di Roma Virginia Raggi ha chiesto agli uffici capitolini di verificare immediatamente se tutte le procedure di legge siano state rispettate e di avviare un'indagine sullo stato di attuazione dell'art. 53 della Legge Regionale 27 del 2006». Lo comunica in una nota il Campidoglio.

IL COMUNE: «ASSEGNAZIONE MAI AVVENUTA»
«In merito al caso di una presunta assegnazione di una casa popolare in ragione della sanatoria a Ostia, si specifica che tale assegnazione non è di fatto mai avvenuta. Gli uffici capitolini hanno infatti rilasciato un parere seguendo pedissequamente quanto loro imposto dalla sopraccitata legge regionale. Un atto dovuto, al quale seguiranno ulteriori controlli da parte dell'Amministrazione». È quanto scrive il Comune di Roma in un comunicato sul caso della casa di Giuseppe Spada, in cui controreplica alla Regione Lazio sull'interpretazione di una norma regionale.

«Si specifica che l'unico termine perentorio previsto dalla sanatoria delle occupazioni abusive degli alloggi popolari disposta dalla Regione Lazio era relativo alla data ultima disponibile per presentare la relativa domanda, ovvero il 19 maggio 2008 - si legge ancora nella nota del Campidoglio -. In riferimento a quanto stabilito nella suddetta legge regionale, il Comune non ha alcuna possibilità discrezionale. Gli uffici capitolini sono obbligati a valutare la documentazione fornita entro i termini di legge dai facenti richiesta in ossequio ai criteri e ai requisiti stabiliti dalla normativa regionale».

LA RISPOSTA DELLA REGIONE
«La precisazione del Comune è senza senso. La Regione Lazio ribadisce che la legge di sanatoria citata è del 2007. Inoltre si ricorda nuovamente che all'interno di quella legge erano chiaramente previsti i termini di presentazione delle domande (90 giorni) e di 24 mesi per la chiusura della pratica da parte degli uffici comunali. Si ricorda inoltra che i Comuni sono gli unici ad essere competenti nell'espletamento delle pratiche su questa materia». È quanto si legge in una nota della Regione Lazio.


LA LEGGE REGIONALE
«Dall'Assessorato al Patrimonio e alle Politiche abitative - prosegue la nota - si sottolinea che la regolarizzazione in sanatoria è imposta dall'art. 53 della Legge Regionale 27 del 2006 qualora l'inquilino abbia occupato l'immobile entro il 20 novembre 2006 e abbia i requisiti previsti dalle norme regionali per accedere ad una casa popolare. L'art. 53 della legge regionale, infatti, recita: In deroga all'articolo 15 della l.r. 12/1999, nei confronti di coloro che alla data del 20 novembre 2006 occupano senza titolo alloggi di edilizia residenziale pubblica il Comune dispone, in presenza delle condizioni richieste per l'assegnazione, la regolarizzazione dell'alloggio».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Febbraio 2018, 20:40